Nessun funerale “in forma pubblica”, ma solo la “tumulazione” in “forma sobria e privata” per Antonio Bellocco, il 36enne erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta e che ultimamente era entrato nel direttivo della curva interista, ucciso una settimana fa a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, dal capo ultrà Andrea Beretta, ora in carcere ad Opera.
Lo ha stabilito la Questura di Reggio Calabria con un’ordinanza con cui ha vietato le esequie pubbliche, in cui fa riferimento ai “trascorsi giudiziari e allo spessore criminale del defunto” e in cui spiega che la celebrazione di funerali pubblici “potrebbe rappresentare l’occasione per l’ostentazione della forza della famiglia” e per “cementare alleanze”.
La Questura reggina ricorda che il 36enne è stato già condannato, tra l’altro, per associazione mafiosa ed estorsione ed è considerato “elemento di rilievo della criminalità organizzata calabrese” e della cosca di Rosarno. La sua salma sarà tumulata stasera, verso le 22.30, nel cimitero di San Ferdinando (Reggio Calabria). Alla sepoltura potranno assistere “solo i più stretti congiunti”.
Intanto, subito dopo l’omicidio di Bellocco è stata attivata ovviamente anche una vigilanza sui familiari del capo ultrà interista Beretta, anche perché si temono ritorsioni e su questo fronte è alta l’attenzione degli investigatori nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm di Milano Paolo Storari.