La Lega lo aveva detto e continua a farlo nonostante chi sull’integrazione parla e lancia slogan che nulla hanno a che vedere con i diritti e le libertà delle donne. Per fortuna, oltre a chi parla, c’è chi fa. Noi lo avevamo detto con la mia mozione, approvata lo scorso febbraio in Consiglio regionale, per tutelare le minorenni e non essere obbligate a portare il velo islamico nelle scuole. Troppi casi, infatti, dimostrano che l’obbligo del velo e la lotta all’occidentalizzazione vengono imposti oltre che alle donne anche alle bambine tra insulti, violenze e vessazioni quotidiane da parte dei familiari e questo, per noi, non è accettabile”.
“A tutto questo la Lega si oppone e continuerà a farlo con ogni mezzo a disposizione per difendere la libertà delle donne, la vera e fondamentale integrazione degli studenti di minore età, la sicurezza pubblica e l’identità del mondo occidentale. Solidarietà, quindi, alla ragazzina, costretta con le botte dalla famiglia a portare il velo e a rinunciare a scuola e amici. Bene che il giudice abbia disposto per i suoi familiari il divieto di comunicare con lei in ogni modo, l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia e il braccialetto elettronico. Queste persone, che volutamente non si vogliono integrare e impongono con la violenza l’integralismo islamico come modello di vita, sono libere di tornare nel loro Paese di origine”.
Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, promotrice della mozione per il “Rispetto del divieto di copertura del volto e del capo nei luoghi pubblici, al fine di garantire la sicurezza pubblica” approvata dal Consiglio regionale della Lombardia lo scorso febbraio, in merito alle indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia coordinate dalla procura della Repubblica di Reggio Emilia.