Tumori: diagnosi cancro alla prostata dal respiro. Studio a Napoli

Un test del respiro per la diagnosi precoce del cancro alla prostata.

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Un test del respiro per la diagnosi precoce del cancro alla prostata. Esplora questa via un progetto di studio avviato in provincia di Napoli grazie alla collaborazione tra Emina Srl, società del gruppo Emicenter, consorzio di strutture sanitarie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale attivo nel Napoletano, e Predict Spa, Pmi innovativa che si dedica allo sviluppo di tecnologie nel settore dell’healthcare.

L’analisi al centro del progetto, brevettata da Predict, si chiama Mistral Sampler. Raccoglie campioni di espirato catturando i composti organici volatili contenuti nel respiro, che vengono poi esaminati in un Mistral Lab grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale.

Nello studio – spiega una nota – saranno arruolati pazienti con tumore conclamato per diverse stadiazioni, pazienti in follow-up e persone sane. Prima di effettuare il test, i partecipanti dovranno seguire un semplice protocollo indicato loro dal medico.

La raccolta dell’espirato gassoso attraverso Mistral Sampler prevede che il soggetto respiri normalmente nel dispositivo attraverso un boccaglio monouso. Contestualmente verrà raccolto anche un campione di aria dall’ambiente circostante, per garantire la qualità del dato.

Al termine del campionamento le cartucce contenenti i campioni di espirato vengono sigillate ed etichettate con un QR code identificativo e criptato, in modo che i dati sensibili e di anamnesi inseriti in fase iniziale rimangano noti solo al personale medico responsabile della procedura, nel rispetto della privacy.

L’analisi si propone di sviluppare, grazie alla statistica e ad algoritmi di Ai, modelli predittivi in grado di distinguere pazienti e controlli sani, esplorare la correlazione tra i campioni gassosi e la stadiazione della patologia per migliorare la diagnosi precoce, analizzare la relazione tra l’aggressività biologica dei tumori e la concentrazione e la tipologia dei composti organici volatili.

“Si tratta di uno studio clinico, osservazionale e prospettico, spontaneo, no profit – afferma il coordinatore Emanuele Muto, di Emicenter – Pertanto il soggetto potrà in assoluta libertà decidere se partecipare al progetto e autorizzare la raccolta e il trattamento dei suoi dati personali sensibili. Lo studio richiede la raccolta dei dati personali, anamnestici e la raccolta di aria alveolare del soggetto, che avverrà secondo una procedura non invasiva che non richiede sforzi, ma che potenzialmente può aprire la strada a nuove e più rapide procedure diagnostiche”.

Dichiara Angelo Gigante, amministratore delegato e presidente di Predict: “Negli ultimi anni, le conoscenze sui composti organici volatili hanno registrato un significativo incremento grazie al perfezionamento degli strumenti di analisi. Con questo studio, avviato grazie alla lungimiranza dei centri Emicenter, vogliamo affinare ulteriormente lo sviluppo di modelli predittivi che permettano di proporre metodi di screening validi, non invasivi e alternativi rispetto alle metodologie attualmente in uso”.

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