Un cartello ‘affittasi’ situato in una strada del quartiere nord a Magenta. Appartamento trilocale di 90 metri quadri più box a 750 euro mensili comprensivo delle spese condominiali e già arredato. Per informazioni viene indicato il nominativo e il numero da contattare. Lo stesso identico cartello è apparso anche a Inveruno. In realtà quella proposta di contratto era una truffa bella e buona di case inesistenti, o che non erano di certo in affitto, alla quale stava per cadere una donna che è riuscita ad evitare la trappola e a non perdere soldi. Purtroppo una truffa molto diffusa alla quale in parecchi sono cascati rimettendoci anche qualche migliaio di euro.
“Quando telefoni al numero indicato nel cartello scopri che la persona che risponde si trova a Roma e prima di venire a Milano per farti vedere l’appartamento vuole i soldi – spiega la donna – Io non li ho mandati perché ho capito subito che si trattava di una truffa”. L’interlocutrice, dall’altra parte del telefono, spiega che salirà da Roma verso Magenta per mostrare l’appartamento soltanto a contratto concluso. Invita la richiedente a inviare la carta di identità, il codice fiscale e la busta paga e spiega che valuterà i suoi documenti prima di procedere. Insomma, una procedura che nulla farebbe pensare ad un tentativo di raggiro. Dall’altra parte il modo di fare è gentile ed estremamente professionale. Una volta concluse quelle formalità la presunta proprietaria si recherà dal commercialista a redigere il contratto che poi invierà alla controparte. “Il problema è che ti invita subito a mandare tremila euro per bloccare la casa – continua – soltanto successivamente manderà l’Iban bancario”.
Naturalmente l’obiettivo della truffatrice è quello di farsi mandare i soldi per poi sparire. La donna che ha subito il tentativo di truffa ha messo la foto del cartello ‘affittasi’, trovato per caso, su Google Lens per scoprire che le stesse informazioni apparivano su un appartamento in un altro comune. “Quando l’ho scoperto – continua – ho tolto il cartello che c’era a Inveruno e uguale a quello che ho visto a Magenta per evitare che qualcuno cadesse nella medesima truffa. Io sono riuscita a capirlo subito e non ho mandato i soldi. Ma so che qualcuno, purtroppo, è caduto nella trappola. Quando sono stata contattata da quella persona mi ha chiesto solo mille euro, probabilmente un tentativo di portare a casa la truffa anche per meno soldi”.