Terremoto ad Abbiategrasso: da tre parrocchie ad una, addio a don Leandro?

Comunicazione affissa nelle parrocchie, fedeli in subbuglio

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Analogamente a quanto accaduto a Magenta, anche ad Abbiategrasso è in atto una vera e propria rivoluzione in ambito ecclesiastico e pastorale. Con una comunicazione affissa in data 30 maggio è stata resa nota la decisione assunta dalla Diocesi di Milano e nella fattispecie dal vicario episcopale don Marco Bove.

Sostanzialmente si tratta di una vera e propria rivoluzione: dalle attuali tre Comunità Pastorali (che un tempo si chiamavano parrocchie) si passerà ad una soltanto. Contestualmente è prevista la partenza da Abbiategrasso di un giovane sacerdote che in questi anni è stato molto apprezzato: don Leandro. Peraltro in tempi brevissimi, entro la metà di giugno.

Comprensibile, diremmo naturale, lo sconcerto dei fedeli a fronte di una decisione sicuramente sofferta, dettata dai tempi e che naturalmente condurrà a una radicale modifica della vita pastorale e religiosa. Nel testo affisso da don Marco e indirizzato ai fedeli di San Pietro che pubblichiamo si riflette sulla disposizione dell’Arcivescovo, dovuta anche all’età di don Innocente Binda e don Giuseppe Colombo (entrambi prossimi ai 75 anni), che pertanto secondo le leggi vigenti dovranno lasciare i propri incarichi pastorali.

In conseguenza di quanto deciso, il documento prosegue rendendo noto che sarà chiesto a don Stefano di assumere la responsabilità della pastorale giovanile e a don Vito quella di iniziazione cristiana della cittò.

L’Arcivrscovo Delpini, si legge nel testo, è consapevole della portata di questo rilevante cambiamento, ma ritiene sia la via da perseguire. Quanto ai tempi di ‘esecuzione’ di questa novità che non ha precedenti, come detto, non si andrà oltre la metà o comunque il corrente mese di giugno. Poche settimane, dunque.

IL CALO DELLE VOCAZIONI
Quanto sta per accadere ad Abbiategrasso è la naturale e dolorosa conseguenza di quello che sta accadendo in molte parti della Diocesi di Milano (e ovviamente non solo).

A partire proprio dal numero dei preti che si registrerà nel 2040, emerso da calcoli matematici che hanno incrociato i numeri delle ordinazioni di nuovi presbiteri, dei morti, di chi arriva da altre diocesi e di coloro che lasciano il ministero o semplicemente la Chiesa di Milano per svolgere il proprio compito in altre realtà territoriali.

A oggi i preti ambrosiani sono 1694 – non troppo lontani i tempi (1998) in cui si diceva 1100 parrocchie per 2200 presbiteri –, già diminuiti a 1737 nel 2020 e che caleranno, entro il 2040, fino al numero previsto di 1050-1055. Notare l’età media del clero ambrosiano prevista nel 2040: sostanzialmente, dei 1050 sacerdoti, 767 saranno sotto i 75 anni (in realtà quelli possibilmente attivi si attesteranno sui 750) e solo 94 saranno quelli sotto i 40 anni. “Il che significa che, nella grande maggioranza delle realtà diocesane (parrocchie, comunità pastorali, cappellanie), non vi sarà la presenza di un sacerdote giovane”. “I dati sono evidenti – spiega don Brambilla –; tuttavia ci aspettavamo anche di peggio, considerando i trend di altre diocesi del Centro Europa, dove il numero dei sacerdoti cala in maniera molto maggiore che nella nostra”.

Lontani, anzi ormai sepolti i tempi passati, questi numeri costringono e costringeranno la Chiesa a scelte sofferte, difficili ma obbligate.

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