RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO -“Egr. Direttore, alcune brevi considerazioni su quanto sta avvenendo nelle campagne di Albairate, paese rurale con diverse aziende agricole e agrituristiche in attività, un bellissimo Museo Agricolo, preziosa testimonianza del nostro passato e dello stretto legame che gli Albairatesi hanno con le proprie radici e tradizioni.
Il 19 settembre è stato notificato ai proprietari dei terreni interessati al passaggio della superstrada, tratta C, da Ozzero ad Albairate, il decreto di esproprio con il quale è stato disposto il passaggio del diritto di proprietà delle aree al “Demanio dello Stato, Ramo strade, Proprietario ANAS spa Concessionario”.
In esecuzione del suddetto Decreto, martedì 8 ottobre si è verificata l’immissione in possesso delle aree sopracitate. I proprietari sono stati convocati da ANAS, ad orari diversi, di fatto per prendere atto, attraverso la sottoscrizione di un verbale, di qualcosa già deciso dall’alto, in modo autoritario, senza margini di trattativa.
Il parere degli agricoltori, da sempre uniti in questa battaglia, delle comunità locali, dei Sindaci, non conta più nulla. Mentre i tecnici incaricati da ANAS illustravano le procedure da seguire, una serie infinita di picchetti venivano posizionati per delimitare i terreni, già di loro proprietà, anche perché i frazionamenti, a nostra insaputa, erano già stati fatti e recepiti dal catasto. In politica le reti arancioni contano di più del verde delle nostre campagne.
In poche ore ci siamo visti sottrarre terre che per anni abbiamo coltivato e custodito con passione e sacrifici. La proprietà privata non ha più valore.
Terreni acquistati per rendere le aziende più competitive, ma anche terreni ereditati dai propri familiari, sottratti alla loro vocazione naturale.
A titolo di indennizzo viene riconosciuto il valore agricolo medio senza considerare le implicazioni negative che questa infrastruttura avrà sul futuro delle aziende, sul valore economico dei fondi rustici coinvolti, sui singoli appezzamenti.
Tutto ciò è uno schiaffo morale al lavoro delle generazioni passate che con intelligenza e precisione avevano modellato un territorio perfettamente funzionale alla sua vocazione agricola.
Basta percorrere la strada per Marcatutto per comprendere la devastazione in atto nelle campagne a sud di Albairate e i radicali cambiamenti che subirà il paesaggio.
L’impatto visivo è molto forte e genera una profonda ferita nell’animo di chi è nato e vissuto in questi luoghi. Scompare la forma geometrica regolare degli appezzamenti.
Accanto all’enorme consumo di suolo agricolo, non è chiaro come verranno garantiti gli accessi a ciò che resta dei campi da coltivare.Quali saranno i percorsi delle strade poderali e della viabilità minore.
Ancora più rilevante come verrà garantita la continuità del reticolo irriguo essenziale in un contesto dove si alternano stagioni di siccità estrema ad altre molto piovose.
Non parliamo poi delle “aree di servizio”” che non vengono espropriate, ma utilizzate dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto per tutto il periodo dei lavori.
Poi verranno gestite da ANAS per altri 4/5 anni prima di essere riconsegnate ai proprietari, non sappiamo in quale stato.
Se queste sono le politiche di valorizzazione dell’agricoltura, del territorio, delle sue eccellenze enogastronomiche, della sua storicità, probabilmente abbiamo sbagliato “superstrada”.
Ringraziando per l’opportunità i miei saluti più cordiali,
Paolo Bielli
Coltivatore diretto di Albairate