Spaccio di cocaina e hashish tra Castano, Magnago e Lonate Pozzolo: era il ‘territorio’ di Pedro, arrestato oggi

Smantellato dalla Polizia locale di Castano Primo e dal Commissariato di Busto Arsizio un importante giro di droga nell’area dell’Alto Milanese ed a Sud di Malpensa. Le sostanze stupefacenti cedute con consegne a domicilio in cambio di denaro, valori e scambi sessuali.

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

CASTANO PRIMO – Un’indagine avviata nel 2021 e curata dalla Polizia locale di Castano Primo e dal Commissariato di Busto Arsizio conclusasi nei giorni scorsi con le manette ai polsi dell’ultimo spacciatore che era riuscito a sfuggire alla cattura lo scorso anno. La collaborazione e lo scambio informativo tra la Polizia di Stato di Busto Arsizio e la Polizia Locale di Castano Primo e Nosate, con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha permesso di rintracciare e trarre così in arresto uno spacciatore di sostanze stupefacenti di trentotto anni, conosciuto nell’ambiente come “Pedro”, latitante da aprile 2022. 

Nei confronti suoi e del fratello il gip del Tribunale di Busto Arsizio aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per numerosi episodi di spaccio di cocaina e hashish consumati tra Castano Primo, Vanzaghello, Magnago e Lonate Pozzolo. Mentre il fratello, ad aprile 2022, era stato catturato e portato in carcere, “Pedro” non era stato trovato ed era diventato latitante. 
Le indagini che avevano fatto individuare i due fratelli come attivi pusher erano iniziate con un mirato controllo su strada effettuato da una pattuglia della Polizia Locale di Castano Primo e Nosate, che il 20 settembre del 2021 aveva fermato un’Audi – una della quattro auto in uso ai fratelli – con a bordo “Pedro” e una donna. Mentre questa era stata arrestata perché nella borsetta aveva 53 dosi di cocaina e 9 di hashish, l’uomo era riuscito a fuggire. 
In quell’occasione però gli agenti della Polizia Locale erano riusciti a sequestrare due cellulari e le rispettive quattro sim, che si ritenevano utilizzate per lo spaccio. Quello il punto di partenza delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e svolte dalla Polizia Locale in collaborazione con il Commissariato di Busto Arsizio, che era già in possesso di informazioni sugli ambienti dei pusher della zona e che aveva già indagato sui due fratelli, che portavano all’identificazione di una trentina di clienti fidelizzati.

Questi, si accertava, chiamavano i loro fornitori sulle utenze dedicate, comunicavano tipo e quantità di droga e se la vedevano consegnare per strada, a domicilio o a bordo di una delle vetture degli spacciatori in cambio di denaro, oggetti di valore o, in qualche caso, di prestazioni sessuali.
A completare l’iter delle indagini il 7 maggio scorso è stato l’arresto di “Pedro”, al quale la misura cautelare è stata notificata dalla Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Orio al Serio dopo lo sbarco dal volo proveniente dal Marocco

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner