In che Paese viviamo se tre bambini vengono portati via ai genitori non per abusi o violenze, ma perché la loro famiglia vive “troppo diversa”?
Questa non è una provocazione. È ciò che sta succedendo alla Famiglia Trevallion, la “famiglia nel bosco” in Abruzzo.
E ora c’è una novità enorme: la vicenda è arrivata fino a Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Catherine e Nathan Trevallion vivono in un casolare nei boschi con i loro tre figli. Si può condividere o meno questo stile di vita.
Ma una cosa è certa: non ci sono abusi, non ci sono violenze, non c’è abbandono.
Eppure quei tre bambini sono stati strappati ai loro genitori e rinchiusi in una casa famiglia, lontani dalla loro casa, dai loro affetti, da tutto ciò che conoscevano.
La madre può vederli solo con prescrizioni, il padre parla di “vita distrutta” e promette battaglia.
La vicenda è talmente grave che:
il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è detta colpita e preoccupata, ha chiesto un intervento immediato e di essere informata passo passo;
il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto alla procura generale dell’Aquila una relazione completa sul caso e valuta l’invio di ispettori al Tribunale dei minori;
il Vice Premier Matteo Salvini ha parlato apertamente di «sequestro indegno, preoccupante, pericoloso e vergognoso» annunciando che andrà personalmente in Abruzzo.
il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha precisato che, per il Ministero, l’obbligo scolastico risulta regolarmente espletato tramite educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti, con l’appoggio a una scuola autorizzata, come confermato dal dirigente scolastico di riferimento;
Dall’altra parte, l’Associazione nazionale magistrati difende il provvedimento, parla di valutazioni “tecniche” e accusa la politica di “strumentalizzazioni”.
In mezzo, ancora una volta, tre bambini chiusi in una casa famiglia, lontani da mamma e papà.
E il vero punto di tutta questa vicenda si riduce a una domanda fondamentale: figli dei genitori o “figli dello Stato”?
Antonio Brandi
Presidente Pro Vita & Famiglia




















