Sanità, liste d’attesa: in Piemonte anche gli infermieri sono pronti a fare la loro parte

La nota del Sindacato Nursind

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Gli infermieri sono pronti a dare il loro contributo e sono disponibili a dialogare per trovare soluzioni finalizzate a dare risposte ai cittadini. Contributo da valorizzare ed incentivare e di fondamentale importanza in un qualsiasi processo di riorganizzazione. Non ci interessano le polemiche e gli scontri che sembrano avere più il sapore di una difesa di alcune posizioni che la ricerca di soluzioni e che non portano da nessuna parte.

D’altronde, al di là se le soluzioni siano giuste o meno giuste, efficaci o meno efficaci, previste e non previste dalla norma, se si continuano a fare le stesse cose, i risultati certamente saranno sempre gli stessi, ed è per questo che siamo aperti a proposte e soluzioni differenti senza pregiudizi di sorta.

Ci pare che la difesa, il potenziamento e l’accesso al servizio pubblico, almeno a parole è obbiettivo di tutti ed è da qui che dovremmo cominciare. Siamo consapevoli che il potenziamento del personale sia condizione importante e imprescindibile per dare risposte ai bisogni di salute e di cura dei cittadini e su questo continueremo a chiedere uno sforzo maggiore soprattutto per una categoria , quella degli
infermieri, sempre meno disponibile sul mercato per le note ragioni.

Gli infermieri oggi sono già impegnati a sopperire la nota carenza fornendo la propria disponibilità a turni aggiuntivi purché adeguatamente retribuiti attraverso risorse destinate. Contestualmente non siamo contrari a renderci disponibili a prestazioni volontarie atte ad abbattere le liste di attesa con il giusto riconoscimento economico.

A tale proposito, gli infermieri oggi svolgono e possono svolgere numerose prestazioni in autonomia e che invece necessitano della presenza del medico. Tale aspetto andrebbe riconosciuto, incentivato e valorizzato, liberando così i medici per altre attività che incidono maggiormente sull’abbattimento delle liste di attesa, come ad esempio anche la prescrizione di alcuni ausili e presidi semplici che oggi richiedono tempo, presenza e firma del medico.

Crediamo nella sanità pubblica e nel lavoro multidisciplinare, l’unico in grado di poter dare
risposte ad un sistema che forse oggi, su questo aspetto, è ancora indietro”.

NurSind Piemonte
La Segreteria Regionale

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