Risotto, lesso di vitello e panettone: il menù post ‘prima’ alla Scala

Lo firma chef Andrea Aprea

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Quattro proposte di finger food, risotto, lesso di vitello, e il tradizionale panettone, icona di Milano. Sono alcuni dei piatti che verranno serviti agli ospiti della cena di gala della Prima della Scala in occasione dell’inaugurazione della stagione teatrale con la rappresentazione de ‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi.

A firmare la cena alla Società del Giardino, è Andrea Aprea, chef dell’omonimo ristorante due stelle di Corso Venezia 52 a Milano, che celebrerà la Prima del Teatro alla Scala con un menù unico ispirato ai gusti di Verdi, in un raffinato dialogo tra storia, territorio e innovazione culinaria. “Il menù riassume e cattura l’intensità emotiva e il conflitto che caratterizzano l’opera di Verdi, utilizzando ingredienti che riflettono i temi principali della storia” commenta Salvatore Quartulli, direttore generale di Caffè Scala, marchio del gruppo Fincav, che dirige l’imponente macchina organizzativa.

Da dodici anni Caffè Scala è l’unico responsabile della cena di gala e, si muove nel dietro le quinte della serata mondana per eccellenza, a Milano. Il menù completo prevede quattro proposte di finger food al passaggio, baccalà mantecato con morbido di patata, pomodoro giallo, lardo e pane croccante, zuppa di pane con spalla di San Secondo, e focaccia ai semi di finocchio e pancetta piacentina. La cena proseguirà poi con un risotto mantecato al Grana Padano Riserva, funghi e sottobosco, evocando i profumi della terra di Verdi. A seguire lesso di vitello glassato al pepe nero accompagnato da mostarda di Cremona e cavoletti, un tocco contemporaneo a un classico amato dal compositore. Per concludere, il dessert rende omaggio alla tradizione natalizia meneghina: il panettone 2.0.

“La Prima della Scala – sottolinea lo chef Aprea – è indubbiamente l’appuntamento più importante e prestigioso dell’anno per Milano, ed essere lo chef che firmerà il menù della cena di gala è un grandissimo onore. Dopo 14 anni trascorsi in questa città, a cui mi sento sempre più legato, poter celebrare una serata così iconica attraverso la mia cucina è un traguardo emozionante, oltre che una grande responsabilità. Per ideare questo menù, mi sono profondamente ispirato alla figura del grande Giuseppe Verdi, non solo come compositore ma anche come uomo profondamente legato alla convivialità e ai sapori autentici della sua terra”.

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