Regione Lombardia nega patrocinio al Pride di Milano

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“Tutti siamo per la difesa dei diritti dell’individuo, la promozione della persona e delle sue personali scelte, mentre il Pride non perde occasione ogni anno di offendere milioni di cittadini; non si tratta di una manifestazione inclusiva e sui diritti. Le immagini del “Cristo Lbgt”, con corona di spine, stimmate colorate e lenzuolo arcobaleno, e le frasi contro la presidente del governo, hanno offeso gli italiani e l’intera comunità Cristiana. Fratelli d’Italia, non può sostenere questo modo di manifestare, che si tenta di far passare come ‘orgoglio e identità'”.

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Lombardia, Christian Garavaglia, commentando la mozione proposta in Consiglio regionale dalla minoranza relativamente alla richiesta di presenza istituzionale al Milano Pride 2024 . “Manifestazioni del genere -ha sottolineato in Aula il consigliere FdI, Giacomo Zamperini- si sono trasformate in un’occasione strumentalizzata dal centrosinistra per portare avanti aggressioni politiche nei confronti del governo Meloni, come abbiamo visto nel caso di Roma. Non è possibile sostenere questi eventi divisivi in cui si dice di predicare tolleranza ma si pratica la peggiore delle discriminazioni, quella perpetrata nei confronti di chi non si allinea alla lobby Lgbt. Elementi che di per sé giustificano il fatto di non concedere un patrocinio o presenziare istituzionalmente ai gay pride, visto che questa prerogativa comporta anche il condividerne finalità ed intenti”.

“Se -ha aggiunto- ci si limitasse realmente alla richiesta di maggiori tutele ed al contrasto delle discriminazioni, saremmo tutti assieme in piazza”. Infine, “non bastassero la solita blasfemia e gli insulti a Giorgia Meloni ed al centrodestra, ora si aggiunge anche il serio pericolo di una deriva filopalestinese che rischia di far subodorare un antisemitismo latente in alcuni partecipanti. Regione Lombardia ha fatto benissimo a non concedere il patrocinio. Si deve interrompere il messaggio subdolo e fuorviante di chi sostiene che non partecipare al gay pride significhi per forza essere omofobi”.

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