Pionieri della Musica: i primi quarant’anni del CPM Institut. A cura di Monica Mazzei

La conferenza di presentazione con il Maestro Franco Mussida

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IL CPM MUSIC INSTITUT DI MUSSIDA STA ORGANIZZANDO UNA GRANDE FESTA PER I SUOI 40 ANNI! UNA PARABOLA DI MUSICA E AMORE, NATA NEI SOTTOSCALA, di Monica Mazzei.

Ho ascoltato la conferenza con Franco Mussida ed è con grande piacere che ve ne rendo partecipi.
Mussida ha ridato luce ai pilatri fondamentali della dignità umana, senza i quali tutto andrebbe perso, non solo la musica.
Ci parla di alleanze, quasi invocandole, nella speranza, scaturita come una fiamma anche da quell’anima italiana, che porta con sé un modo di fare musica pieno di cuore e di passione pura, che nessun avvento tecnologico potrà smantellare o battere.
Ma ci vuole qualcosa di forte ed imprescindibile: LA VOLONTÀ di unirsi tutti per le sfide del futuro.

“Il più grande scopo della musica? La sua capacità di renderci migliori. Jannacci diceva che per fare musica ci vuole orecchio. È vero, ma oggi per campare di musica ci vogliono cuore, testa e motivazione… E soprattutto un coraggio testardo!””, cit. Franco Mussida.

La scuola presieduta e fondata dall’ex PFM come quelle viste nel cinema americano.
Durante la conferenza stampa numerose anche le installazioni video con proiezioni dei documenti d’archivio della storia dell’istituto. L’amore per la musica e per gli esseri umani, le sue più grandi fonti di ispirazione.

Dalla scuola di MUSSIDA usciti nomi quelli Filippo Mango e Giusy Ferreri; nella sua struttura si era svolta la primissima edizione di X-FACTOR.

Il Maestro Franco Mussida viene presentato come il più grande chitarrista italiano riconosciuto e ci propone con questa conferenza una riflessione, per capire chi siamo e dove andiamo oggi.
Ma il motivo della conferenza stampa appena tenutasi è celebrare i 40 anni di quello che era il sogno del musicista: una scuola stile quelle viste nel cinema americano, per formare nuovi giovani talenti.
In questa avventura hanno accompagnato il maestro altri nomi celebri dell’ambiente musicale: Loredana Pezzoni (co-fondatrice storica e moglie di Mussida), Luca Nobis, Giacinto Siciliano, Paolo Foschini, Davide Ienco, Donato Medici, Alberto Sinigalia, Roberto Razzini, Sandro Mussida.

La scuola fondata da Franco e portata avanti dal figlio Sandro,a sua volta musicista, ha realizzato il più grande sogno americano, regalandogli prima di tutto gli spazi: prima di allora, l’unico modo per frequentare delle lezioni di musica come il jazz o il folk popolare, il pop come il rock, passando per il soul, doveva andare a lezione a casa di un docente privato, scarseggianti però anche questi ultimi: a Franco si deve il coraggio pionieristico di iniziare, nonostante tutti gli impegni che aveva già allora con la Premiata Forneria Marconi.
Quei generi musicali invece, negli altri Paesi, si studiavano già nei grandi college.
In Italia, come a Milano, lo si faceva invece nei sottoscala di negozi e palazzi o nei collettivi sociali.
La prima illuminazione si deve alla Pietrantoni, che ideò la prima antenata di quella che sarebbe stata la scuola di musica moderna che oggi tutti conosciamo.
Il modello didattico CPM è nato direttamente in “casa”: ossia un’idea europea ed italiana dell’embrionalità della musica.
Nel modello italiano prevale quindi un cuore che influenza la mente e non diversamente, come in quello americano.

“Noi eravamo un’anomalia benigna. Abbiamo lavorato fin dall’inizio da privati ma come fossimo una struttura pubblica”, racconta Mussida.
Franco ringrazia prima di tutto la compagna di una vita e le riconferma tutto il suo affetto, affermando che senza il suo fondamentale contributo, questo sogno non sarebbe mai diventato realtà.

Da cosa nasce però il desiderio di celebrare proprio ora questi traguardi, in compagnia di tanti giornalisti?
Da una visione. Una visione giunta inaspettata come 40 anni prima.

“È giunto il momento di fissare un punto di svolta. Quarant’anni fa nelle scuole pubbliche e nei conservatori, non si insegnava né jazz né musica popolare. Sentivamo che il sistema formativo doveva smettere di operare fuori dalla realtà. All’inizio servì un’alleanza per dare dignità alla musica popolare e a chi la faceva e la produceva. Quel che serviva era un modello formativo. Siamo riusciti a costruirlo e ad immetterlo nel circuito nazionale”, continua Mussida.

Cosa manca quindi a completare questo immenso e meraviglioso progetto?
La risposta proviene dalla nuova visione annunciata prima: “Siamo una anomalia benigna, come dicevo prima e non è un caso che proprio partendo dalla musica popolare la CPM voglia continuare ad innovare, apportando un nuovo contributo al futuro…”.

È giunto quindi il momento di una nuova alleanza.
L’alleanza sarà capace di fornire un apporto di tipo umanistico: è tutto ciò che potrà superare il formarsi di meri tecnici musicali informatici.

La generazione di Mussida ha vissuto un periodo aureo: ora bisogna aprire l’intima cassaforte del musicista, per offrire ai ragazzi non solo nuovi software, ma strumenti per renderli più coscienti e consapevoli, per guidare al meglio i loro processi creativi, per governare la tecnologia e non esserne governati.

E se i temi affrontati in conferenza sono molteplici e tutti di grandissima importanza, Mussida ci ricorda che al di là dei voti, la scuola deve insegnare a stare insieme.

La scuola è fatta dai ragazzi. Non è difficile intuire perché lo dica: la coesione e l’unione nelle nuove generazioni, saranno le uniche cose che permetteranno a questo vascello, messo in viaggio 40 anni fa da lui e consorte, di poter continuare una prodigiosa esplorazione.
Mussida desidera che la sua scuola con i suoi insegnamenti prosegua verso l’infinito, con i suoi insegnamenti, pur inserendosi nelle realtà future.

Il metodo didattico fondamentale che il Maestro ci divulga infatti con tanta generosità è, in finale, proprio il fatto che i giovani sviluppano meglio le loro qualità musicali se lasciati a provare e a parlare per ore di musica fra loro, come fossero a casa propria.
Spetta quindi ai docenti ricreare un ambiente in una struttura, che profumi di casa.

Da qui si passa ad un livello superiore: l’impiego della musica quale cura sociale: la musica è uno strumento di costruzione di benessere sociale.

Il modello più importante è quello di legare un approfondimento emotivo ed affettivo di ognuno, da sviluppare nella musica. La musica ha il potere di definire il nostro mondo interiore ed emotivo.

La funzione educativa della musica in un ambiente come il carcere, grazie all’incontro tra Mussida e Sinigalia e Foschini e Giacinto Siciliano, ha trovato l’applicazione sua più concreta.
È così che sono giunti sino a creare un vero e proprio coro di detenuti e volontari sino, addirittura, ad ex detenuti (!), in una struttura correzionale.

Rigore e leggerezza sono le parole chiavi di ciò che la musica riesce a donare all’essere umano.

Ma Franco sta ora lavorando ad un progetto umano e musicale ancora più miracoloso: studiare gli strumenti di derivazione etnica di tutte le fasce di rifugiati o senza dimora, per ricreare un linguaggio anche per tutti loro, includendoli.
“Non c’è uomo che non ascolti musica”, ha detto.
Questo progetto include l’idea di costruire delle audioteche alle quali mettere delle ruote per portarle in giro, come si fa con le cucine. Queste audioteche viaggeranno poi ove vi sono guerre e terremoti.

Cambiare lo stato d’animo di queste persone è l’obiettivo; mentre la scommessa è aiutare la persona depressa a vincere la propensione ad ascoltare musica che la trattenga in quella condizione, per ascoltarne altra che possa risollevarla.

I DETTAGLI DELLA CERIMONIA DEL PREMIO ISTITUITO PER I 40 ANNI:

In occasione del 40° anniversario dalla sua fondazione, il CPM Music Institute di Milano ha istituito Pionieri della Musica, un riconoscimento per dare merito e visibilità a musicisti e operatori del settore Musicale che hanno operato negli anni, con ingegno, dedizione e coraggio, portando importanti innovazioni in ambito didattico, professionale e sociale.

La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si terrà il 28 giugno al Castello Sforzesco di Milano (Cortile delle Armi) nel corso di La Festa in Musica dei 40 anni del CPM Music Institute, la serata dedicata al passato, al presente e al futuro del CPM Music Institute. L’evento Musicale si intitola “La voce della Musica” e, per il sesto anno consecutivo, vedrà sul palco un centinaio di studenti dei dipartimenti della Scuola che, con diversi ensemble corali e strumentali, presenteranno 13 brani di un mondo Popular Music colorato di Rock, Soul, Rap e brani della grande tradizione cantautorale italiana. Un momento particolare del concerto sarà dedicato ai tanti insegnanti che hanno accompagnato la vita della Scuola.

L’evento, realizzato nell’ambito della rassegna MILANO È VIVA, è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al seguente link per i posti a sedere (posti in piedi disponibili senza prenotazione): https://www.mailticket.it/manifestazione/8U39/40-anni-in-musica-con-il-cpm-estate-al-castello-2024

A cura di Monica Mazzei

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