MILANO Il caro vita picchia più duro su chi non convive. Con l’inflazione a luglio per la famiglia media (composta da 2/3 persone) il carrello della spesa rappresenta una stangata da 648 euro l’anno. Per il bilancio di single fra 35 e 64 anni, invece, il rincaro annuo del carrello della spesa è una mazzata da 435 euro l’anno.
E’ quanto emerge dai dati messi a disposizione de LaPresse dall’ Unione nazionale consumatori (Unc) sui rincari annui (elaborati su dati Istat). E presupponendo che le spese vengano divise esattamente a metà (anche se in molte realtà domestiche non capita esattamente così) si vede come il rincaro annuale del carrello della spesa gravi sul single per 435 euro, mentre per la famiglia media da 216 a 324 euro a testa, a seconda della composizione del nucleo familiare medio da 2 o 3 persone. Insomma il rincaro per il single può arrivare a essere quasi il doppio.Quelli che appaiono pagare il prezzo più alto della corsa dei prezzi sono dunque i singoli, che peraltro sono in aumento.Secondo una rilevazione di Coldiretti di febbraio 2023, sono oltre 8,4 milioni gli italiani che per vivere da soli devono far fronte a un costo della vita che, in media, è più alto del 90% rispetto a quello pro capite di una famiglia tipo di 3 persone.In Italia una famiglia su tre (33,1%) è composta da una persona sola. E quegli attuali oltre 8 milioni di italiani singoli erano 7.433.000 nel 2012. La lente su quanto essere soli impatti significativamente dal punto di vista economico a luglio la aveva posta anche Moneyfarm. E, sempre partendo dal presupposto che le spese vengano divise a metà tra i due partner, chi convive spende 1.225 euro al mese, 571 euro in meno rispetto ai 1.796 euro stimati per un single. In pratica, per Moneyfarm, vivere da soli costa ogni mese il 47% in più rispetto a convivere.