“È stato meraviglioso vedere i loro occhi brillare quando hanno parlato e gli altri capivano e così vederli più sicuri nelle commissioni e più sciolti è stata una sorpresa per me, ma soprattutto per loro”, racconta la professoressa Michela Anselmo, promotrice del progetto dell’Istituto Alessandrini-Mainardi di Vittuone che li ha accompagnati.
Gli studenti hanno partecipato all’apertura della Conferenza all’ONU e poi si sono divisi in commissioni e sottocommissioni per procedere con il lavoro per cui erano preparati fin dallo scorso novembre insieme agli altri ragazzi provenienti da tutto il mondo: “trovare una proposta di soluzione rispetto ad una problematica, trovare un valido compromesso rispetto alle diverse posizioni presentate cercando di capire quale consenso si potesse raccogliere dagli omologhi degli altri Paesi e redigere un documento conclusivo”.
Il 30 gennaio erano partiti carichi di aspettative che non sono state tradite. Da quel “ho paura di sbagliare a parlare in classe” detto sottovoce da qualcuno dei ragazzi al “là mi sono buttato e gli altri ragazzi mi capivano”, annunciato con entusiasmo. Un bel risultato personale “perché ha messo in campo una competenza di cui si è reso consapevole – spiega la professoressa -, motivo in più per un progetto valido per le competenze linguistiche e relazionali oltre che per il contenuto e che i ragazzi hanno già espresso di voler ripetere”.
Nel corso del soggiorno non sono mancate le visite ai luoghi iconoci della Grande Mela e “anche io ho visto la città con gli occhi dei ragazzi”, chiude la prof. Anselmo.
E per qualcuno si conferma il sogno di voler migliorare il mondo con la diplomazia.