Pavia: Sappe, ennesima aggressione e incendio in carcere

Cinque agenti intossicati

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E’ di sabato pomeriggio la notizia di “un gravissimo episodio accaduto presso la casa circondariale di Pavia. Un detenuto di nazionalita’ egiziana, 23enne, ha appiccato un incendio all’interno della propria cella, dopo aver ricevuto un diniego alla richiesta di passeggiare nel corridoio”. Lo comunica il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario regionale per la Lombardia Alfonso Greco.

“L’uomo si e’ barricato in bagno, incendiando il materasso e il cuscino. In pochi minuti la cella e’ stata invasa da fiamme alte oltre un metro e mezzo. Solo grazie al tempestivo intervento del sovrintendente, del personale di sezione e del preposto e’ stato possibile mettere in salvo il detenuto stesso e altri 23 ristretti della sesta sezione, evitando una tragedia”. Il sindacalista evidenzia che “durante le operazioni di spegnimento – svolte tra fumo denso e visibilita’ azzerata – gli agenti hanno messo seriamente a rischio la propria incolumita’. Una volta riportata la situazione alla calma, il detenuto ha aggredito con estrema violenza il personale, colpendo il sovrintendente e altri agenti con un oggetto di plastica in dotazione per le pulizie, e sferrando calci e pugni”. Il bilancio e’ di cinque unita’ di personale di polizia penitenziaria aggredite contuse e intossicate, con una prognosi che va dai 7 ai 30 giorni.

“Non si puo’ piu’ accettare che il personale della Polizia Penitenziaria torni a casa ‘morto dentro’, distrutto fisicamente e psicologicamente. Le condizioni di lavoro sono divenute invivibili. La sicurezza del personale e degli altri detenuti e’ seriamente compromessa”, conclude Greco. “Si chiede con urgenza un intervento concreto e immediato da parte delle istituzioni competenti, affinche’ vengano garantite la tutela, la dignita’ e l’incolumita’ del personale penitenziario, oggi sempre piu’ abbandonato”. Donato Capece, segretario generale del Sappe evidenzia che la situazione “non ha avuto conseguenze peggiori solo grazie alla prontezza ed al coraggio dei poliziotti. Un comportamento eroico, che mi auguro venga segnalato alla Commissione ministeriale per le ricompense affinche’ gli venga riconosciuto il giusto riconoscimento”.

Il segretario chiede “tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il servizio della Polizia Penitenziaria, bodycam e taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali. La situazione nel carcere di Pavia e del personale di Polizia Penitenziaria che in esso lavora ogni giorno con grande abnegazione ma altrettanto seri pericoli, e’ veramente al mite della sopportazione”

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