“Abbiamo chiesto perdono ai genitori di Andrea”. Stefania Rizzuto, la madre di Michele Caglioni, pronuncia queste poche parole al termine dell’udienza che ha visto il figlio rinviato a giudizio in concorso con Douglas Carolo per l’omicidio di Andrea Bossi, 26 anni, ucciso nella notte tra il 26 e il 27 gennaio del 2024 nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate (Varese).
“Siamo di fronte ad una tragedia immensa – ha proseguito – Io da madre mi ritengo fortunata, posso vedere Michele in carcere. La mamma di Andrea non può vederlo più”. Rizzuto con il marito da subito dopo l’arresto è stata chiarissima: “Michele deve pagare per ciò che ha fatto, sta pagando. Si deve assumere la responsabilità di ciò che ha commesso, non di ciò che non ha commesso. Sono sicura che ad uccidere Andrea non è stato lui”.
Caglioni ha sempre sostenuto di aver accompagnato Carolo a Cairate ma di non sapere cosa sarebbe accaduto e di aver atteso l’amico in strada, fuori dall’appartamento di Bossi. Nell’abitazione è entrato solo quando lo ha chiamato Carolo trovando Bossi morto e l’amico che stava estraendo la lama dal collo della vittima. Caglioni ha anche da subito collaborato con gli inquirenti facendo ritrovare anche i cellulari della vittima gettati in un campo vicino all’abitazione di Bossi dopo l’omicidio.