“Credo che siamo un po’ tutti a disagio in un mondo in cui, da dietro una tastiera, in maniera celata e sconosciuta, ognuno dice la sua, provoca, parla della qualunque.
Oliviero era uno che ci metteva la faccia con grande intelligenza”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala, a margine della presentazione della mostra “Viva Oliviero!” a Palazzo Reale a Milano. “È normale nella società essere divisivi e a volte anche fastidiosi, purché dietro ci sia un portato di cultura ed intelligenza che lui aveva”, aggiunge.
Ciò che rendeva Oliviero Toscani un vero milanese era “la voglia di continuare a cambiare, a innovare. Alla fine Milano è una città con mille difetti, ma che non si ferma mai, che cerca sempre di cambiare pelle. Il successo di Milano nasce dalla nostra disponibilità a cambiare pelle, e Oliviero la cambiava in continuazione”. “Il lavoro a cui sono più legato – aggiunge Sala – è quello relativo all’AIDS, perché sono cresciuto nell’epoca in cui ho visto nascere il problema dell’AIDS. Lui lo aveva affrontato cercando di richiamare l’attenzione e far capire cos’è, senza stigmatizzare, ma facendone comprendere la sofferenza”.