โ€• pubblicitร  โ€•

Dall'archivio:

Oktoberfest (e Heimat..) al bar Colombo di Pontenuovo, di Emanuele Torreggiani

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Come in uno specchio, der spiegel, ad ora tarda e ben affollata, mentre i maestri cantori intonavano al suono altisonante dei fiati da campo il prosit, parve, ai piรน attenti tra i commensali, che dalle candide schiume della generosa Benediktiner, distribuita in pantagruelica mescita da splendide chellerine, si fosse affacciato lo spirito dei masnadieri. Giovanni Cristoforo Federico Schiller, comparso sulla soglia tra le fumanti libagioni, corpo del sacro porco squartato e arrostito e mangiato. Lo stinco, la salsiccia, il wurstel ricco di cartilagine e carne macinata a grana del biondo frumento, le senapi che danno della terra lโ€™essenza dellโ€™ora canicolare: il meridiano fumigante al palato. Sarร  dunque lโ€™orzo fermentato, la radice norrena di birra, una benedizione. Ed i frati, sovrani fratelli fondatori del nostro mondo occidentale, che sarchiarono e coltivarono e crebbero nella disciplina ferrea della preghiera e del lavoro, la terra per lโ€™ovunque, e essi tutti battezzarono il flusso aureo con la prima lettera della Bibbia: benedizione.

Sia benedetta dunque questa vita che non ci appartiene di cui beviamo il frutto sotterraneo: il seme che muore dentro la metamorfosi del frutto. E ne colsero, giganteschi frati perdonate noi nani dimentichi, nel composto aureo del distillato, lโ€™attimo materiale della bontร . โ€œFermati, sei cosรฌ belloโ€, so schรถn, il sole che sta dentro. Giร  alle spalle del giovanissimo Schiller, medico per dovere familiare, ah lโ€™obbedienza comandataria!, e drammaturgo nel profondo narrare dellโ€™anima sua, alle spalle del mantello che gli celava il timido sguardo, lโ€™ombra del Titano. Giovanni Volfango Goethe, sorrideva con la benevolenza dellโ€™ultimo uomo universale che ha camminato su questa terra.

Cosรฌ i piรน attenti commensali hanno vissuto la notte alla Birreria Colombo di Ponte Nuovo, regale borgo operaio diroccato dallโ€™incuria e dalla sciatteria di questi grevi decenni inconclusi. Ma sia. Al metodo ilare e tragico dei Masnadieri, nella squillante tromba a giudizio universale, si รจ cantato a coro il ridente trinken essen bunsen, e lโ€™attimo si รจ fermato benevolo e incantando. Era bello. Una terra, un sangue, un destino.

Emanuele Torreggiani

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

โ–  Prima Pagina di Oggi