Nuova evasione al carcere Beccaria di Milano

Una situazione sempre più difficile

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“Stasera (ieri, nda) una evasione dopo l’altra di ben tre detenuti dal Beccaria di Milano, in circostanze ancora da accertare, e il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che fa? Sostituisce il Comandante”. A dichiararlo è Daniela Caputo, Segretario Nazionale Anfp DirPolPen, associazione che rappresenta i dirigenti della Polizia Penitenziaria. “Non è la prima volta che a fronte di eventi critici i vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità rispondono esclusivamente con l’avvicendamento del comandante”, prosegue.

Ad appena una settimana dall’ultima rivolta, dunque, ancora disordini nel carcere minorile Beccaria di Milano dove due fratelli di 16 e 17 anni sono evasi nel primo pomeriggio di ieri, probabilmente scavalcando il muro di cinta.

I detenuti, di origine egiziana e inseriti nel gruppo avanzato, pare fossero tra i promotori della rivolta scoppiata nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando dopo avere appiccato alcuni incendi si era scatenato il caos, otto detenuti erano rimasti feriti e altri quattro avevano tentato la fuga.

Uno dei fratelli, inoltre, aveva già cercato di scappare altre volte, l’ultima lo scorso giugno, quando in due erano riusciti a scavalcare la recinzione, venendo rintracciati nei giorni successivi.

“Dopo l’ennesima (tripla) evasione dal minorile di Milano, istituto troppo spesso agli onori della cronaca per gravi eventi critici, ci si lava la coscienza con l’ avvicendamento del Comandante, lo stesso che solo qualche settimana fa si era insediato al minorile di Milano con pubblici elogi da parte di vertici politici e amministrativi – continua la sindacalista – Ma non ci si interroga sulle inefficienze del sistema e sulla mancata predisposizione di adeguate misure di risposta operative e strutturali. Le recenti sospensioni e arresti di personale hanno implementato e acuito il malessere nel personale che vi presta servizio, un senso di impotenza mista a paura, che porta i poliziotti ad essere impotenti rispetto ad un sistema che non vuole reagire”.

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