Questi sono giorni di polemiche mosse da artisti contro pseudo artisti che lanciano messaggi terribili attraverso la loro “musica.” Non faccio nomi perché non voglio fare promozione a chi dovrebbe essere invece fermato nel diffondere cattiverie. Chi desidera il ritorno ad una musica etica può ben sperare perché questo sta già avvenendo. Dando uno sguardo indietro nel tempo, osserviamo che la musica, rappresentata in tutti i suoi generi, era ascoltata dalla quasi totalità delle persone. La musica arrivava ai più attraverso la radio e la televisione.
Questi mezzi di diffusione portavano il pubblico a desiderare il prodotto che potevano poi acquistare nei numerosissimi negozi di dischi. Esisteva anche un sottobosco della musica con produzioni di inferiore livello qualitativo ed etico. Ricordo che nei mercati di paese e fuori dai negozi di dischi, i commercianti diffondevano a tutto volume i singoli che volevano promuovere e vendere, anche quelli che non erano sul mercato ufficiale. A quel tempo i direttori artistici delle numerose ed importanti case discografiche come DURIUM, FONIT CETRA, ARISTON, RICORDI, RCA VICTOR, RI-FI, RCA e tante altre, erano direttori d’orchestra, compositori e arrangiatori. Questi grandi conoscitori della musica davano spazio promozionale a produzioni che tutti noi conosciamo oggi come grandi successi. I Maestri che dirigevano le case discografiche avevano della alte competenze ed erano loro a guidare i gusti del pubblico verso una direzione accettabile pur non disdegnando cose a volte molto “leggere”. Furono loro infatti a coniare il termine “musica leggera” in quanto essa, rispetto alla complessità delle grandi opere classiche, risultava più facile nella composizione e più immediata all’ascolto.
In buona sostanza le melodie della musica leggera hanno una derivazione precisa e tutta italiana. E’ da Verdi, da Puccini e da tutti i grandi compositori italiani che derivano tutte le melodie che hanno avuto grande successo nella cosiddetta musica leggera. Ora tutto questo è cambiato e non esiste più quel numero considerevole di case discografiche in sana competizione tra loro nel raggiungere produzioni artistiche di alto livello. Oggi esistono pochi e giganteschi contenitori proprietari di tutta la musica in circolazione che alla direzione artistica hanno dei direttori marketing. Nel marasma mediatico delle produzioni indipendenti, dal quale pescano i loro “artisti” solo in funzione dei “like”, si mescolano opere d’arte e vere stramberie. In questo minestrone di buoni ingredienti mescolati a propaganda di idee folli, qualcuno lancia deliberatamente mostruosi veleni mentali per i più giovani che, presi di mira da autentici criminali, saranno coloro che pagheranno amaramente questa irresponsabilità sociale.
Qual è lo scopo di tutto ciò? Lo scopo è fare soldi a qualsiasi costo? Nella vita il male e il bene si alternano. Sta arrivando l’ora del ritorno a qualcosa di bello. Facciamo in modo di contribuire tutti a questo tanto agognato ritorno alla musica e alla vita vera. Facciamolo davvero perché i bambini ci osservano.
Walter Bassani