Si erano allontanati dal campo di via Selvanesco dove risiedevano, facendo perdere le loro tracce; ieri sera e stanotte la polizia locale di Milano li ha rintracciati e collocati in luogo sicuro. Si tratta di tre dei quattro ragazzini rom coinvolti nell’omicidio di Cecilia De Astis, la 71enne investita e uccisa lunedì scorso a Milano.
Il provvedimento d’urgenza, spiegano dal comando guidato da Gianluca Mirabelli, si è reso necessario in quanto le famiglie si erano allontanate dal luogo di dimora senza comunicare le loro intenzioni, nonostante la buona collaborazione prestata durante la prima fase delle indagini. Il provvedimento, ex art. 403 cc, è stato assunto d’intesa con la procura minorile, che aveva appena avanzato dei ricorsi urgenti a tutela dei minori ed era in attesa delle necessarie determinazioni del tribunale.
Una ragazzina è stata fermata, con la collaborazione della polizia stradale del compartimento Piemonte, sull’autostrada A6 Torino-Savona all’altezza del casello di Fossano in direzione Ventimiglia; due fratelli, tra cui il conducente dell’auto che ha provocato il decesso di Cecilia De Astis, sono stati fermati in Piemonte in un terreno agricolo nel Comune di Beinasco.
Tutti e tre i minori saranno collocati in comunità protette, con la collaborazione del pronto intervento minori del Comune di Milano. Sono in corso le attività per rintracciare il quarto minore.
IL FIGLIO DELLA SIGNORA CECILIA
“A 12 anni un minimo di coscienza la devi avere. Devi sapere cosa è giusto e sbagliato, cosa è male e cosa è bene. Poi io posso capire che sono bambini, va bene, però dietro ai bambini c’è sempre…” la famiglia. Lo ha detto Gaetano Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis, la donna di 71 anni travolta e uccisa lunedì scorso in via Saponaro, alla periferia Sud di Milano, da un’auto rubata con a bordo quattro ragazzini rom, prima dei funerali di sua madre nella Chiesa di San Barnaba al Gratosoglio.
“Forse anche la legge trova qualcosa, ma il divino sistema tutto” ha aggiunto.