Madre Letizia Motta, se n’è andata nel bel mezzo dell’estate. Un po’ alla chetichella, quasi in silenzio, in punta di piedi. Un grande dolore per il mondo delle Madri Canossiane ma anche per tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerla. Sia come religiosa, sia come insegnante. Con quel sorriso contagioso, quella voglia di vivere che ha custodito gelosamente fino alla fine.
Lei di origini bergamasche aveva deciso di passare gli ultimi giorni prima del trapasso nel paese natio. Così le Madri Canossiane, visto anche il periodo estivo, hanno deciso di ricordarla ieri in Basilica.
C’erano tanti alunni ed alunne della Madre Canossiana. I colleghi, le Madri Canossiane ma anche tanti genitori, che devono solo dire grazie a questa donna tenace e volitiva che ha contribuito alla crescita dei loro figli.
A celebrare la Santa Messa Monsignor Giuseppe Marinoni. Per noi – lui che rimarrà sempre Don Giuseppe anche ora che è ‘passato di grado’ ed è andato in quel di Saronno a svolgere il suo mandato religioso – una presenza importante e assai significativa.
Perché Don Giuseppe nei suoi nove anni magentini ha condiviso parecchie esperienze accanto alle Madri Canossiane così come alla stessa Madre Letizia.
Le è stato vicino con l’unzione degli infermi fino alla fine.
“Ma anche in quell’occasione – ha ricordato l’ormai ex Prevosto di Magenta – Madre Letizia, ha voluto prendere la parola, e far sentire la sua voce. Malgrado la malattia fosse già avanzata”.
Una malattia che la religiosa ha combattuto con grande coraggio e, appunto, sempre con la contagiosa arma del sorriso.
Nella sua omelia don Giuseppe ha sottolineato due insegnamenti preziosi lasciati da Madre Letizia.
“In primo luogo ci ha ricordato il lavoro spesso oscuro ma importantissimo che da 140 anni le Madri Canossiane svolto all’interno della nostra comunità. Una lavoro a livello educativo e non solo che forse troppo spesso si dà per scontato”.
“In secondo luogo – ha proseguito il religioso – troppo spesso le nostre Madri, pur essendo pilastri delle nostre comunità non vengono considerate per la loro reale funzione. Si sente dire che a fine estate partono e magari vengono mandate altrove …. il tutto con poche righe, senza ringraziamenti. Eppure svolgono un’attività insostituibile”.
“Infine – ha chiosato don Giuseppe – il messaggio più importante: Madre Letizia ci ha ricordato che nella vita esistono due tempi. Il primo quello che stiamo vivendo tutti sulla terra, il secondo quello che ora affronta Madre Letizia che la porterà alla conoscenza diretta di chi è qui oggi sulla Croce dinanzi a noi”.
Momenti di viva commozione ma anche di speranza così come il messaggio che la Madre Canossiana ha inteso lasciare anche sulla sua immaginetta ricordo: “L’amore è l’unica ricchezza che conserviamo per l’eternità”.
Arrivederci Madre!
F.V.