MAGENTA – “E per fortuna che Beppe Sala ha affondato la legge Del Rio sulla riforma delle Province. A questo punto però dovrebbe avere un po’ più di coraggio e dare una spinta finale per uscire da questa situazione disastrosa rappresentata dalla Città Metropolitana”.
Enzo Tenti, Vice Sindaco di Magenta, stamani a margine della conferenza sul Piano per il Diritto allo Studio, ha posto un tema ineludibile per ogni Comune: quello dei soldi. Che sono sempre di meno a fronte di sempre maggiori esigenze
“Avanti così serve chiarezza in materia di competenza ma ne serve altrettanta in termini di fondi a disposizione. Diversamente sarà sempre più difficile, se non impossibile, non solo manutenere le scuole, ma tutti gli edifici pubblici”.
Una critica a tutto tondo che ha poi portato il già Sindaco di Vittuone a porre l’accento sulla situazione attuale della Città Metropolitana di Milano. Forte (purtroppo) delle dichiarazioni proferite dal collega di Giunta l’assessore alla Pubblica Istruzione Giampiero Chiodini sulla questione del nuovo Liceo.
Che, mettiamoci tutti il cuore in pace, a fronte di ben tre incontri con i funzionari dell’ex Provincia di Milano, non è nei pensieri di chi guida Palazzo Isimbardi oggi. A meno di un colpo di reni, o di trovare un mecenate, passeranno ancora lustri…
Perchè ci sarebbero situazioni ben peggiori da sbrogliare così dicono i funzionari della Città Metropolitana. Ed è qui che a bomba Tenti si è fiondato sulla questione delle ex Province.
“Il modello è quello – ha rimarcato – e per farlo, Beppe Sala, se è d’accordo con noi, dovrebbe fare un passo indietro: dovrebbe dimettersi. Così da tornare al voto magari già nel prossimo giugno”.
Una provocazione, una boutade? Leggetela come volete. Ma è la parola di un amministratore che ogni giorno ha il polso della situazione e comprende che solo attraverso un ente intermedio che realmente funziona (come era il ‘vecchio’ Palazzo Isimbardi) e con denari da mettere in campo per i comuni, questi ultimi potrebbero avere una boccata d’ossigeno.
“Il mio auspicio – ha concluso il vice Sindaco – è che si possa tornare a votare coinvolgendo tutti i cittadini, con una nuova legge”.
Si potrà fare? Di sicuro, se c’è la volontà politica che qui ormai è trasversale noi crediamo di sì.
La questione del ‘Quasimodo’ d’altronde è lì da vedere. Dalle parole dell’assessore Giampiero Chiodini pare evidente che a Palazzo Isimbardi oggi il tema sia stato riposto nel cassetto.
I tecnici – visto che i politici finora non hanno mai voluto interloquire con l’Amministrazione Del Gobbo, nonostante ben 3 incontri già avuti ! – ci ricamano attorno.
Parlano di riprendere in mano il vecchio progetto – che sarebbe tutto da rivedere – di ampliamento del ‘Bramante’ che peraltro risale a quasi vent’anni fa, ovvero, ai primi due mandati di Luca Del Gobbo. Quasi una vita fa per chi fa politica e per come si evolve velocemente oggi il mondo…
Di altro di concreto non c’è sul tavolo niente. I risultati? Presto detto. Magenta che è un polo d’eccellenza a livello didattico con quasi 6 mila studenti che (molti anche dal circondario) studiano qui ogni giorno, si trova con infrastrutture spesso fatiscenti.
“Noi abbiamo messo lo sport anticipando per certi versi quanto fatto a livello nazionale con la revisione dell’articolo 33 della Costituzione tra i capisaldi del nuovo diritto allo Studio – ha chiosato l’assessore alla partita Maria Rosa Cuciniello – ma ci dobbiamo scontrare con la realtà.
Oggi i ragazzi del ‘Quasimodo’ non hanno una palestra loro, debbono appoggiarsi a quella di Casa Giacobbe con tutti i limiti del caso. Ma se volessimo allargare il discorso anche al ‘Bramante’ non è tutto rose e fiori: c’è una pista di atletica che potrebbe essere un fiore all’occhiello sul territorio, ma in Città Metropolitana, forse ignorano persino della sua esistenza. Avrebbe bisogno di migliorie ma nessuno fa nulla”.
Ma visto che il tema va oltre il discorso scolastico, c’è anche una questione ancor più delicata, quella che inerisce i ‘fragili’.
E qui l’ha sollevata giustamente ancora l’assessore Chiodini: “Cosa ne vuol fare Città Metropolitana del Centro Diurno di via dei Mille che si trova da anni in una stato pietoso?”.
Tanti, troppi interrogativi, a cui una amministrazione locale da sola non può dare risposte. E se la Città Metropolitana non funziona – come ha avuto modo di dire proprio ieri lo stesso Beppe Sala – allora che se ne prenda atto, e si torni indietro.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico