Magenta. “Robottiamo”, con Cardy Robot tutti baby programmatori

Anche nella scuola “Santa Caterina” di Magenta, dopo i plessi di Robecco e Casterno e delle secondarie di primo grado, si è concluso il progetto legato alla robotica. L’occasione per capire che spazio ha oggi questo settore nella didattica inclusiva.

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“Programmazione, pazienza, collaborazione”: sono le parole con cui i bambini delle classi quarte e quinte della scuola primaria Santa Caterina hanno sintetizzato il corso di Robotica durato dieci ore. Certo non ne sono mancate altre come “divertente, interessante, smontare”, perché su questo ultimo aspetto, sul vedere cosa c’è dentro, si è concentrata gran parte dell’attenzione.

Con Claudio Gasparini, architetto e docente di coding e robotica, e l’ingegnere Marco Meli, esperto di gestione informatica, gli alunni hanno sviluppato “abilità spaziali che sono anche alla base della socialità e imparato ad accompagnare e correggere un progetto nel passaggio dalla carta alla pratica”, spiega Gasparini. “E’ uscita quella curiosità propria di questa età e che serve tanto nel mondo della Robotica, perché porta a pensare, pianificare, trovare una soluzione e, se non va bene, a cercarne un’altra”, aggiunge Meli.

L’animatrice digitale dell’IC Fontana Barbara Bonfanti ha sottolineato il valore dell’incontro dei bambini con il mondo del coding, già presente all’interno dell’offerta formativa della scuola, ma ha aggiunto che “questa occasione ha permesso ai bambini di scoprire quello che di solito nei giochi non si vede: le varie parti, i piccoli circuiti, le relazioni alla base di una corretta progettazione e programmazione”. Un’attività che li ha visti alle prese con strumenti inconsueti, come cacciaviti, chip e pile.

E “Cardy Robot”, il robottino di cartone con le ruote e i led luminosi, ha fatto quello che i bambini avevano programmato, facendo rilevare anche che, a volte, non tutto va come previsto e allora si devono riconsiderare i vari passaggi o i calcoli. Il progetto ha svelato anche il suo valore inclusivo, perché ha fatto emergere come possono partecipare mettendo in campo diverse e nuove competenze.
Lo stimolo per i bambini ma anche per gli insegnanti delle classi e per i due esperti: “Un inaspettato abbraccio mi ha dato nuovi stimoli per proporre questa attività che ha anche un lato creativo”, ha affermato Gasparini. Oltre all’impegno per gestire classi di bambini “perché provengo dal mondo dei più grandi e dall’università – ha concluso Meli – è stato interessante scoprire ogni lezione qualcosa di nuovo, come le dinamiche di gruppo o osservare quello che via via scoprivano”.

Considerando queste ultime classi della primaria di Magenta, all’IC Carlo Fontana sono stati quasi 500 gli alunni delle 21 classi tra primaria e secondaria di primo grado ad aver usufruito di 210 ore di Robotica, grazie alla disponibilità degli esperti e al PNRR- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – con il DM 65/2023 relativo alle “Nuove competenze e nuovi linguaggi”.

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