Magenta, residenti di via Clèr infuriati: “Spostate quell’antenna per la telefonia mobile, non la vogliamo”

Il palo posizionato a ridosso della strada statale 11 dista poche decine di metri dalle abitazioni. Chi se lo trova davanti vorrebbe venisse rispettato il regolamento del 2006.

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E’ piovuto dall’alto all’improvviso, senza che nessuno sapesse qualcosa. Un palo per la telefonia mobile alto circa 25 metri che è stato collocato di fronte alle abitazione di via Clèr, zona borgo dei Fontanili. L’antenna, che ancora non c’è, entrerà in funzione a breve. I residenti sono infuriati e, oltre ad avere raccolto 87 firme e ad avere protocollato una lettera al Sindaco Luca Del Gobbo, manifestano tutta la loro indignazione. Pietro Prospero è uno di quei residenti e vive proprio a ridosso della ex statale 11. “Il palo si trova proprio dall’altra parte della strada, saranno 40 o 50 metri al massimo – racconta – Ce la siamo trovata all’improvviso davanti alle nostre finestre. Siamo preoccupati, prima di tutto, per la nostra salute”.

Nel quartiere vivono parecchi bambini e persone che stanno lottando contro malattie gravi. I residenti vogliono che quell’antenna trovi posto da un’altra parte. “Non siamo contro l’antenna – continua Anna Rita Amadio – anche noi usiamo i telefonini e gli strumenti elettronici. Ma vogliamo che si trovi una sistemazione adeguata, non qua davanti a noi. La zona è piena di campagne e avrebbero potuto benissimo trovare un’altra sistemazione lontano dalle abitazioni”. Il Sindaco Del Gobbo ha affermato che le normative stabilite a carattere nazionale sono state tutte rispettate. Ma i residenti insistono: “A Magenta c’è un regolamento che esiste dal 2006 e all’articolo 4. dice che, entro il 30 novembre i gestori di rete devono presentare a Sindaco e Arpa un piano con l’ubicazione dei sistemi da loro gestiti. Con le scelte effettuate per minimizzare l’esposizione della popolazione ai rischi”.

I residenti hanno visionato l’albo pretorio in cerca di tutti i provvedimenti e documentazione inerente questa antenna, ma ad un certo punto si sono dovuti arrendere considerate le difficoltà a cominciare dalle scarse conoscenze in merito. “Esiste anche un danno di immagine – concludono – le nostre case subiranno una diminuzione di valore con quell’antenna e chi arriverà dal Piemonte entrando in Lombardia si troverà di fronte questo obbrobrio. Non è certo un bel biglietto da visita”.

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