Dieci anni. Sarà un anniversario importante quello del febbraio 2026 per l’associazione ‘Non di solo pane’ che, come recita il nome, da quasi due lustri a questa parte non ha mai significato solo un pasto caldo o un consulto medico gratuiti per i più disagiati, i più deboli. Il Refettorio di Comunità ‘Don Giuseppe Locatelli’ e l’Ambulatorio ‘Elena Sachsel’ sono sempre stati e continuano a essere luoghi di accoglienza e di sostegno ai tanti molteplici bisogni delle persone in difficoltà.
Vittorio Lanzetti, fresco vicepresidente – è recente il rinnovo del Direttivo dell’Associazione, presieduto da don Federico Papini – parla “di una realtà che nel corso degli anni ha avuto una crescita impetuosa”. Infatti, oltre alle attività più note e sopra citate, ne sono nate altre, meno note ai più, via via sviluppatesi nel corso del tempo. “Il prossimo 10 maggio ci sarà l’inaugurazione ufficiale, con intitolazione al nostro mai dimenticato Aurelio Livraghi, della Scuola di Italiano per Stranieri che vede impegnati cinquanta volontari, tra insegnanti e personale ausiliario, e conta ormai più cento iscritti: una risposta del territorio che è andata oltre ogni previsione e che onestamente non ci aspettavamo di queste dimensioni”.
Un ulteriore capitolo della storia dell’Associazione riguarda il supporto offerto in termini di presenza dei volontari agli Sportelli lavoro del progetto ‘Trecento + 1’di Fondazione Ticino Olona, in collaborazione con altre associazioni della Rete della Carità del Magentino, San Vincenzo e Caritas in primis, e con alcune cooperative del territorio, fra cui in particolare Albatros. “Il progetto è rivolto a quanti, in situazioni di fragilità, si trovano ad affrontare il problema della ricerca di un lavoro”. Da questo mese prenderanno servizio presso Ndsp due giovani del Servizio Civile, che verranno inseriti nelle varie attività con particolare attenzione all’accoglienza e al supporto alle situazioni di fragilità familiare. “Ci occuperemo della loro formazione, del loro tutoraggio e organizzeremo il loro inserimento”. E’ continua la collaborazione con UEPE, l’ufficio del Tribunale di Milano che presiede alle cosiddette ‘messe alla prova’. “Si tratta – spiega Lanzetti – della possibilità per chi ha commesso un reato di minore allarme sociale di svolgere, per un certo numero di ore settimanali, un lavoro alternativo alla pena”.
Non va dimenticato inoltre che le porte di Ndsp sono aperte da tempo per promuovere il reinserimento sociale di persone con problemi psicologici, accolte su richiesta e in cooperazione con i servizi psichiatrici dell’Ospedale, le assistenti sociali dei Comuni e alcune Comunità di recupero della zona. Continua poi la collaborazione con diversi Istituti scolastici anche in riferimento a possibili Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.
A questo punto, anche in vista di possibili nuove future adesioni a progetti di utilità sociale, il nostro interlocutore richiama la classica immagine dell’iceberg per farci riflettere sul divario fra quanto è conosciuto dell’Associazione e quanto, invece, lo è di meno. “L’insieme delle attività è notevole – sottolinea – e significativo è il loro impatto sul tessuto sociale di un po’ tutto il territorio del Magentino”.
Non c’è bisogno, anzi c’è bisogno di sottolineare quanto di conseguenza la gestione del Refettorio sia complessa. “L’elenco delle cose da fare ogni santo giorno è lungo”. Si va dall’approvvigionamento e trasporto delle derrate alimentari alla preparazione, conservazione, distribuzione dei pasti e dei pacchi alimentari in costante aumento – si è arrivati a più di 70 pasti al giorno al tavolo e a oltre 320 nella distribuzione dei sacchetti al sabato- , dalla pulizia dei locali alla manutenzione dei mezzi e alle opere di igienizzazione, nonché alla formazione dei volontari. Proprio per far fronte a tale complessità organizzativa, razionalizzare e rendere il più professionale possibile il servizio, Lanzetti ricorda l’assunzione da gennaio di Luca Caldera, lo storico cuoco dell’Associazione, passato dal ruolo di volontario a dipendente.
“Questa scelta, seppure necessaria, insieme alla decisione di installare un impianto di raffrescamento/riscaldamento in pompa di calore nel salone e nella sala della cappelletta, in parte adibita a ufficio e ricevimento, con lo scopo non più rinviabile di rendere più vivibile l’ambiente per gli ospiti e per chi vi lavora nel periodo estivo e nelle giornate invernali più fredde, comporterà un notevole incremento delle spese. E, a proposito degli spazi della struttura, Ndsp coltiva anche l’intenzione, o forse è meglio dire l’ambizione, di metterli a disposizione del quartiere e dell’intera comunità cittadina per eventi, incontri, convegni, feste. Proprio per questa finalità ci stiamo dotando di un video proiettore, di uno schermo, mentre le pareti si animeranno dei murales che eseguiranno gli studenti del Liceo Artistico Einaudi”.
Cambiando l’immagine, l’albero di Ndsp cresce e ramifica, grazie all’opera di tanti generosi volontari, a oggi 304, tra cui non mancano i giovani che si occupano della comunicazione e dell’organizzazione delle feste, importanti anche al fine della raccolta fondi. “L’Associazione vive e opera non solo grazie ai contributi di Enti e Comuni, ma soprattutto grazie alla generosità dei Magentini, alle loro piccole e grandi donazioni”. Però, c’è un però. “Finora abbiamo vissuto in uno stato di relativa tranquillità economica, tuttavia nuovi interventi e le tante spese, nonché le difficoltà a far fronte alle sempre maggior richieste con le attuali modalità di approvvigionamento, creano preoccupazione per il futuro e rischiano di metterci in grosse difficoltà a breve”. Da qui un appello in specie alle attività produttive e commerciali del settore alimentare e alla grande e media distribuzione della zona a collaborare e ai cittadini che lo volessero a destinare a Ndsp la quota del 5/1000.
Prima di salutarci preme a Lanzetti sottolineare come tutti coloro che fruiscono dei servizi dell’Associazione posseggano una tessera, “che viene loro data in seguito a un colloquio finalizzato alla conoscenza dei bisogni propri di ciascuno e della sua condizione non solo economica, ma anche di fragilità sociale, culturale, psicologica. Quindi alcune critiche del tipo ‘date da mangiare anche a chi ha uno stipendio o una bella pensione’ oppure le leggende metropolitane sui ‘macchinoni’, posteggiati dietro l’angolo, o altro ancora suonano gratuite e lasciano l’amaro in bocca.
Basterebbe prendere in considerazione i recenti dati dell’ Istat che certificano come il 9% di coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato vivano in condizioni al di sotto della soglia di povertà; o basterebbe pensare a quei pensionati affetti da ludopatia o che vedono le loro pensioni erose dall’elevato costo delle bollette di luce e gas o dagli affitti. Ancor di più fa male sentir dire che siamo un polo di attrazione per personaggi poco raccomandabili.
A parte il fatto fondamentale che un’associazione come la nostra per statuto non può che avere un atteggiamento di accoglienza, di empatia e comprensione verso chiunque si rivolga ad essa, i nostri ospiti non saranno milords né miladies, non disquisiranno di finanza e arti varie, ma le volte in cui è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine in questi nove anni per litigi o dispute varie si contano sulle dita di una sola mano e sempre per episodi di poco conto. E per quanto riguarda lo scarso civismo e rispetto del bene pubblico, credo che l’educazione della maggior parte dei nostri ospiti rispetti la media, basta guardarsi attorno passeggiando per le vie e le piazze dei nostri paesi. Ma queste – conclude Lanzetti – sono quisquilie e pinzillacchere come avrebbe detto Totò, l’importante è che i cittadini di Magenta e non solo conoscano fino in fondo l’ampiezza dell’operato di Ndsp, continuino ad apprezzarlo e a sostenerci come hanno fatto finora.
Un grazie particolare a Ticino Notizie che ci ha sempre seguito e sostenuto e a te , Franca, che sempre ci sei vicina. Grazie veramente”.
A cura di Franca Galeazzi