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Magenta. La provocazione: Marradi, Biscaro, Torreggiani. Caro sindaco, metta le palle sul tavolo.. della giunta

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – Ci sono due modi coi quali il sindaco pro tempore di Magenta, Chiara Calati, può reagire alla bufera di mezza estate indotta dal j’accuse di Luca Del Gobbo, suo già maggiorente, e dalle dimissioni di Rocco Morabito, evidente combinato politico disposto.

Può far finta che sia la classica tempesta in un bicchiere, traccheggiare, far decantare i tempi e le polemiche, arrivare a settembre e fare un semplice check up alla giunta, nominando il successore di Morabito. Scelta legittima, e per certi versi la più naturale e prevedibile. 

Ma a nostro modesto avviso letale, perchè di fatto corrisponderebbe all’ennesimo stop and go dopo le scelte davvero poco felici di Bellantonio in giunta, lo strappo con NCI, i comunicati di Forza Italia e il silenzio- esemplare ed esemplificativo, oltre che politicamente rumoroso- di Simone Gelli e della Lega.

Oppure può, il primo cittadino pro tempore, ribaltare il gioco e mettere- ci sia concesso- gli attributi sul tavolo della giunta, compiendo scelte che di partitico avrebbero davvero poco, ma di politico tutto. Chiara Calati abbandoni il bacio di Giuda con cui le convenzioni vetuste hanno accompagnato questi primi due anni, tutt’altro che entusiasmanti, e compia scelte fuori da ogni schema, o quasi.

E posto che la Lega è architrave di questa giunta, e che quindi Gelli e Aloi sono intoccabili, peraltro le loro deleghe non sono le peggiori quanto a rendimento, tutti i posti rimanenti vanno messi in discussione, perchè se è vero che le aspirazioni personali sono legittime, in politica conta di più il Noi e il senso di squadra. E per quella di giunta serve un fragoroso cambio di passo, in grado di spezzare la mediocritas, tutt’altro che aurea, che sembra pervadere buona parte dell’esecutivo di Magenta. I nomi di tre super assessori noi li abbiamo e li spendiamo. Sono lì, soltanto da chiamare, alla bisogna possiamo dare a chi di dovere il loro numero di telefono. Arabella Biscaro, Emanuele Torreggiani e Giovanni Marradi sono il meglio su piazza che il centrodestra può offrire, oggi, a Magenta.

Certo, qualcuno dirà che in certuni casi trattasi di persone dal carattere difficile, o pessimo, che tuttavia equivale ad avere un carattere.. Ma la grande lezione della Prima Repubblica è sempre stata quella di saper coltivare il dissenso, a partire da quello interno, nel nome di una più alta e proficua sintesi. Quindi ben vengano teste pensanti in grado di illuminare il cammino, spesso buio, di una Amministrazione che tra gli altri ha anche degli evidenti e seri problemi di comunicazione. Da qui la nostra proposta di coinvolgere una professionista come Arabella Biscaro, tra le altre cose..

Serve una coraggiosa, magari non indolore scelta di svolta Politica. E allora ci sia permesso di dire quello che tutti dicono, a Magenta, ma che solo noi scriviamo da 2 anni. Il benchmark di questa giunta è basso, i rendimenti di alcuni peggio di un bond da dittatura centroafricana. 

Il sindaco prenda in mano la situazione e dia una scossa, di quelle che ti stordiscono ma che ti lasciano vivo, e si lanci nella seconda parte della sua legislatura con una squadra capace di giocare in Coppa dei Campioni. Magari perdendo, ma è sempre meglio che vivacchiare con una squadretta nei campi impolverati di Promozione. Dove la morte per eccesso di corrente non ci sarà mai. Sarà solo rimandata al termine del campionato. Per consunzione e prestazione incolore. 

Noi l’abbiamo detto, adesso tocca a lei, signor sindaco. Lo faccia vibrare, quel tavolo.

Fab. Pro.

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