La mattina dell’incendio allo scooter e del conseguente arresto davanti all’ospedale Fornaroli c’era anche Jawad. Si mette anche lui nel parcheggio, ma solo un paio di volte alla settimana. Vuol raccontare cos’è successo quella mattina.
“Mi trovavo sul lato della ferrovia, quando ho visto la colonna di fumo salire – ha detto – Mi sono avvicinato e c’era una donna che aveva l’auto parcheggiata vicino alle fiamme. Mi ha dato le chiavi chiedendomi di spostarla. Io sono entrato e sono riuscito a metterla in sicurezza. Sono contento di avere aiutato quella signora”.
Il vandalo arrestato quella mattina lo conoscono tutti. Proviene dallo stesso paese di Jawad e di tanti altri uomini di origine marocchina che bazzicano tra il parcheggio dell’ospedale, il cimitero e altri siti. “Però voglio dire una cosa – continua – Noi non facciamo del male a nessuno e non abbiamo mai danneggiato niente – quello che è successo non è colpa nostra e ci dispiace tantissimo. Proprio questa mattina, domenica, ho parlato con una signora alla quale aveva bucato le ruote dell’auto e mi sono scusato io. Ho salvato quell’auto e nessuno si sarebbe avvicinato. Cerchiamo di fare qualcosa per aiutare, ma con quella persona non potevamo fare niente”.