Magenta: il primo giorno di scuola alla ‘Madre Anna Terzaghi’. Una ragnatela per creare relazioni vere

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Prima campanella con uno sfondo particolarmente simbolico per i ragazzi delle Medie

MAGENTA – Prima campanella stamani anche per i ragazzi della Scuola Paritaria ‘Madre Anna Terzaghi’ di Magenta. Ma soprattutto, oggi giornata speciale per chi per la prima volta si approcciava col mondo della Scuola. In particolare, noi abbiamo seguito l’accoglienza per gli studenti del Primo anno della Media o come si dice oggi Scuola Secondaria di Primo Grado. Decisamente un bel salto quello dalla Primaria ma nel quale i ragazzi debbono sapere di non essere certo soli.

Non senza un filo d’emozione (e commozione) insegnanti, alunni e genitori si sono ritrovati nel grande chiostro col tappeto verde delle Canossiane. Dopo alcune parole di benvenuto molto toccanti pronunciate dalla Preside Veronica Puricelli è giunto il momento più bello e dal significato più profondo.

Ragazzi, docenti e familiari si sono messi in cerchio e hanno iniziato a lanciarsi un grosso gomitolo (alla fine ne è servito un secondo…). Poco alla volta la ragnatela ha preso forma e oltre ad avere un effetto ottico indubbiamente piacevole, dietro a quei fili incrociati c’era molto di più.

La ‘metafora’ di come dovrà essere quest’anno scolastico, ma più in generale, il rapporto nel percorso educativo tra scuola e famiglia. Già, perché le relazioni sono alla base di tutto. E poco importa se (come in un gomitolo) si potranno creare dei grovigli, perché grazie al sostegno reciproco tra questi due mondi gli ostacoli potranno essere superati. Il sorreggersi e l’aiutarsi a vicenda, perché molto possono gli insegnanti, ma certo è che perché questo cammino di crescita sia reale e completo, altrettanto debbono fare i genitori coi loro ragazzi.

Un messaggio importante e profondo quello che sta dietro a quella ragnatela, che dovrà accompagnare gli studenti nei prossimi mesi. E senz’altro bello tornare a parlare di RELAZIONI vere, fisiche, in un mondo eternamente iper connesso ma dove il contatto umano troppo spesso, rischia di essere sostituito da quello virtuale.

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