E’ di questi giorni la chiusura legittima per “raggiunti limiti d’età” del mitico “Caesar’s bar” per tutti i Magentini e non semplicemente “Il Cesare” all’angolo tra via Crivelli (‘Stra Rubecc’) e la Via Villoresi.
Come ha ben sintetizzato nel suo post dedicatogli la nostra amica e influencer Camilla Giocondi “52 anni dopo aver intrapreso con la loro famiglia uno stupendo cammino nel mondo del commercio Magentino che ha accompagnato tantissimi di noi, Marisa, Cesare e Giuseppe hanno tirato giù la serranda del
Caesar’s bar per l’ultima volta. Grazie ad ognuno di loro ma anche ad Antonella che vi ha prestato servizio per 25 anni, ad Alessio ed Anna che mi hanno coccolata immensamente”.
Ora per loro le meritate ferie e, quindi, la strameritata pensione. Già ma dopo? Voci di paese parlano del subentro di un acquirente con gli occhi a mandorla…. del resto, ormai non è una novità.
Il vecchio tessuto cittadino poco alla volta sta sparendo. Le vecchie botteghe, con quelle facce lì dei nostri “butegar” , stanno ammainando bandiera. E’ un ricambio generazionale che però il più delle volte non contempla, purtroppo, il subentro delle nuove leve.
Oggi d’altronde, è sempre più difficile tener in piedi un’attività commerciale in una piazza come quella di Magenta. Così arriva chi ha il ‘cash’ o meglio la forza economica per portare avanti certe operazioni ….
A noi restano i ricordi e tanta nostalgia della Magenta che fu. Il cui tessuto antropologico in primis, sta evolvendo o meglio – se è lecito dirlo senza offesa per nessuno – involvendo…
Perchè i nostri negozi, le attività come quelle del Cesare erano in primis dei presidi per la comunità.
Certo, bar – caffetteria, ma anche tabacchi, ricevitoria dopo pagare le bollette e tanto altro ancora…
Un luogo dove ritrovarsi, ma che rivestiva anche questa preziosa funzione sociale, specie per chi non può spostarsi con un’auto o, ancora, avendo magari una certa età, non è avvezzo con le ultime diavolerie (vedi Spid) necessarie per i vari pagamenti on line…
La speranza dunque è che chi subentrerà in qualche modo terrà vivo questo patrimonio che va al di là del mero aspetto commerciale ed imprenditoriale dell’attività. Certo, spiace non poco.
Perchè il mondo del commercio cittadino perde un altro pezzo importante, oserei dire storico. A breve – sempre vox populi ma noi non vogliamo crederci perché sarebbe un’altra fitta al cuore – potrebbe abbassare la serranda anche un’altra attività storica del “salotto” di Magenta. Quello che noi abbiamo sempre chiamato il ‘negozio delle cose belle’. Non diciamo oltre e non aggiungiamo il nome perché in un residuo tentativo di tener alta la bandiera della speranza, finchè non vediamo non ci crediamo….
Fatto sta che sarebbe un ulteriore grave impoverimento per il commercio locale. Soprattutto per l’attrattività di Magenta.
Perché oggi al di là della bruttezza indiscussa della piazza Liberazione – cui il comune dovrebbe metter mano a breve con un progetto di restyling – la domanda di fondo che molti cittadini si fanno è la seguente: ‘Perchè dovrei andare a far quattro passi in centro? che cosa mi offre il cuore della mia Magenta???’. Insomma, quell’appeal, quell’essere polo attrattore che abbiamo sentito tante volte ripetere a parole, ma che nei fatti c’è sempre di meno.
Una via Roma, dove resistono stoicamente alcune storiche attività – ma anche qui il ‘tic tac’ legato ai sopraggiunti limiti d’età batte inesorabile – accanto ad una sfilza di negozi che vendono servizi. Già ma le botteghe??? Sparite! Qualche sussulto dalla via 4 Giugno, qualcuno che alza e abbassa la saracinesca nello spazio di una stagione …. e poi la desolazione. Tanto che spesso la Piazza Liberazione viene scambiata sul far della sera per un improvvisato campo da calcio …. (chiedere alle saracinesche della Gioielleria Pozzi…).
Ecco quando si spegne un’insegna come quella del Cesare, inevitabilmente, ci viene in mente anche tutto questo. Ma forse è meglio non pensarci….
F.V.