La futura riqualificazione dell’area ex Somaschi sta suscitando interesse tra i magentini. Soprattutto tra coloro che vivono in quel quartiere, ma non solo. Una parte di quell’area sarebbe destinata a centro per la carità per la distribuzione di alimenti e vestiario, ma anche con la realizzazione di docce per i senza tetto. L’altra, che riguarda i campetti sportivi in sintetico, andrebbe ai giovani. Durante la recente assemblea erano sorti non pochi malumori tra i residenti di via Casati e strade limitrofe. Alcuni temono l’arrivo di persone che, oltre a recarsi al centro della carità, potrebbero creare problemi al quartiere. Altri temono il chiasso serale dei ragazzi che giocano nei campetti. Altri ancora hanno paura che quell’area storica venga snaturata e venga a cessare definitivamente l’oratorio che rappresentava un punto di riferimento. Sulla questione, per quanto è di competenza del Comune, è intervenuto anche l’assessore Simone Gelli.
“Il Comune – ha detto Gelli – come settore Urbanistica ed Edilizia Privata, valuta la progettualità del privato, e in questo caso la Parrocchia è un soggetto privato, al fine di verificare se possiede le caratteristiche di compatibilità urbanistica previste in quell’area. Per quanto mi riguarda sono molto affezionato a quel luogo avendoci trascorso buona parte della mia gioventù. Ad oggi, in Comune, non è pervenuto alcun progetto e sono molto interessato a capire come si vuole svilupparlo”. Che ci sia bisogno di un centro di riferimento per la carità è, purtroppo, sotto gli occhi dei magentini. In una città dove si vive ancora a misura d’uomo proprio nei giorni scorsi, all’interno dell’area ex Somaschi, aveva trovato sistemazione un senza tetto proveniente dal Salvador. Dorme da diversi giorni su una panchina e si nutre grazie ai volontari che gli portano il cibo e lo stanno aiutando a sistemarsi. Ma non ha un riparo e nemmeno una doccia da usare in caso di necessità. Alcuni mesi fa un altro senza tetto dormiva sulle panchine del vicino parco Pertini. E così alcune persone si erano sistemate nella Vincenziana che anni fa ospitò i richiedenti asilo, oggi chiusa.
“A mio parere questa è una grande opportunità che abbiamo per far ridecollare l’oratorio San Girolamo – ha detto Gabriella della Società San Vincenzo de Paoli che ogni giorno si occupa di povertà e bisogni delle famiglie – Ci saranno spazi per i bambini, per gli anziani, per i poveri e tanto altro. A me sembra proprio una cosa bella, anche perché negli ultimi anni, in quella zona sono arrivate tante famiglie che potrebbero trovare nello spazio San Girolamo un punto di incontro. Inoltre, visto lo spazio interno, si può pensare di curare insieme ai volontari un servizio per le persone in difficoltà. Io penso, che in questo luogo di fede, si possa attraverso il servizio di accoglienza per famiglie e poveri, vivere il nostro essere cristiani”.