MAGENTA – Enzo Salvaggio, già ‘Assessore forte’ dell’Amministrazione di Marco Invernizzi arriva al ballottaggio con Luca Del Gobbo con il suo 31,22% di consensi. Ha davanti a sè oggettivamente una montagna da scalare. Ma entrando nel merito dei voti di lista emerge come questa volta Salvaggio diversamente da 5 anni fa Invernizzi abbia potuto avvalersi del sostegno di due buone liste civiche. Magenta Percorsi per esempio ha ottenuto un dignitoso 5,8% ed è andata decisamente meglio rispetto a quella ‘La Città di Marco Invernizzi’ 4,63%.
In più questa volta ad allargare il fronte c’è stata anche la seconda lista ‘civica’ di appoggio al 4,95%, quindi, anche qui sopra al dato della civica di Invernizzi. Quanto al PD si è attestato poco sotto il 20% (19,89%), perdendo qui non poco rispetto a cinque anni fa quando i Dem avevano ottenuto il 26,38%. Alla fine però nello schieramento del centrosinistra siamo davanti grosso modo ad un rimescolamento delle carte ma che non cambia di granché il risultato.
Perché Marco Invernizzi era poco sopra il 30% e oggi Enzo si ritrova al 31,22%. Benché, a vantaggio di Salvaggio vi sia il fatto di non aver potuto godere sul ‘valore aggiunto’ che di norma ha il Sindaco uscente.
Veniamo adesso a Progetto Magenta. La grande coalizione civica guidata da Silvia Minardi – per alcuni ‘bicefala’ vista la presenza pesante di Marco Balllarini – è arrivata poco sotto la soglia del 18% (17,98%) come candidato Sindaco.
Un passo avanti rispetto a cinque anni fa quando la ‘sola’ Progetto Magenta con il suo candidato Sindaco era arrivata (voti del Sindaco) all’11,12%. A fermarsi ai numeri per la corsa a primo cittadino, infatti, Minardi incassa circa un 30% in più. Ma le note liete si fermano qui o poco più. Perché Minardi si è spesa tantissimo (e forse per l’impegno messo in campo avrebbe meritato di più), la sua coalizione civica si è allargata a quattro formazioni: Progetto Magenta, Next Magenta, Viviamo Magenta e Magenta in Salute. Insomma, uno stuolo di candidati al Consiglio comunale che avrebbero dovuto correre ed estendere il consenso. Inutile negare che importante sarebbe stata quanto meno la soglia psicologica del 20%. Tanto per intenderci un risultato alla Tarantola in quel di Bià che ha toccato quota 23% sarebbe stato accolto in modo decisamente positivo.
Così, invece, resta l’evidenza amara dei fatti: il civismo a Magenta non è passato. Enzo Salvaggio resta lontano 13 punti, inarrivabile Luca Del Gobbo.