MAGENTA – “Il Consultorio di Magenta si trova attualmente in una struttura adeguata, a norma, appositamente ristrutturata, con un ingresso separato e sicuro, all’interno del perimetro del “Fornaroli” ma non in ospedale”.
E’ quanto afferma Massimo Lombardo, Direttore Generale dell’ASST OVEST MILANESE, in relazione alle attività del Consultorio di Magenta che dal 2016 rientra nelle competenze dell’azienda socio sanitaria da lui diretta.
“Quando lo abbiamo “ereditato”, nel 2016 – aggiunge il DG Massimo Lombardo – il Consultorio si trovava in una palazzina indipendente nei pressi della stazione ferroviaria, le cui condizioni si discostavano dalle normative vigenti, del tutto inadeguata ad accogliere donne e bambini”.
“Da allora – sottolinea Lombardo – ci siamo posti subito il problema di trovare una collocazione sicura a livello strutturale e accogliente per le persone che la utilizzano. Abbiamo disposto un investimento importante, a carico dell’azienda, ristrutturando una palazzina all’interno del recinto dell’ASST, con accesso indipendente da via Rossini, con ampio parcheggio, perfettamente idonea ad accogliere le attività del Consultorio”.
Il Direttore Socio Sanitario dell’ASST OVEST MILANESE, Giancarlo Iannello si è invece soffermato sulla questione del personale medico a disposizione della struttura, dopo la scadenza del contratto della ginecologa in servizio fino al maggio scorso. “Stiamo definendo le procedure – spiega il DSS Iannello – tecniche, amministrative e attitudinali affinché il consultorio possa disporre di un organico completo. Attualmente, il servizio di ginecologia viene assicurato attraverso la rete dei Consultori della zona al fine di assicurare alle donne che ne fanno richiesta le risposte necessarie”.
“L’ambito di un consultorio è molto delicato e richiede un’attenzione particolare – conclude Giancarlo Iannello – per questo anche l’individuazione dei professionisti che prestano servizio in una struttura così sensibile si scontra con la carenza di specialisti in questi settori particolari. Possiamo tuttavia tranquillamente assicurare che, nel minor tempo possibile, il presidio di Magenta tornerà a fornire direttamente tutti i servizi previsti, compreso quello ginecologico, a beneficio dei cittadini. A tal riguardo, mi preme ricordare come, a seguito della riforma sanitaria di Regione Lombardia, siamo sempre più determinati a rafforzare il legame fra ospedale e rete territoriale”.
LA RICHIESTA DEL PARTITO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA:
Il Consultorio di Magenta è stato spostato all’interno dell’Ospedale Fornaroli da diversi mesi, perdendo la caratteristica di indipendenza che aveva nella struttura nei pressi della Stazione ferroviaria cittadina, indipendenza di ingresso e spazi frutto di lotte figlie degli anni 70 e 80.
Attualmente le donne magentine non possono usufruire della prestazione ginecologica: in stato di gravidanza non possono aver prescritte ecografie e esami sangue e urine, gratuiti e previsti dal Sistema Sanitario Nazionale; in caso di interruzione gravidanza non possono essere assistite; non si possono effettuare, ad esempio, i Pap Test, così importanti per la prevenzione tumori.
Cosa possono fare le magentine?
– recarsi dal medico curante che spesso non ha conseguito indirizzo di studi ginecologico;
– Rivolgersi a privati con ingenti costi;
– Cercare altri Consultori in altri comuni, con disagi di spostamento, o rivolgersi a Consultori di indirizzo cattolico, dove la laicità e assistenza per interruzione di gravidanza non sono di certo tutelate.
Seguiamo con attenzione la vicenda, in solidarietà con le lavoratrici e lavoratori, preparatissimi e con un approccio empatico raro di questi tempi, del Consultorio pubblico di Magenta, nella speranza che presto il loro staff possa completarsi del servizio di ginecologia.