Anche quest’anno la maggioranza del Consiglio comunale di Magenta ha bocciato l’emendamento al bilancio presentato dal gruppo di opposizione Progetto Magenta per aumentare la soglia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef. Una proposta che puntava ad alleggerire la pressione fiscale su pensionati e lavoratori con redditi più bassi, ma che non ha trovato ascolto tra i banchi della maggioranza. “Oggi a Magenta paghiamo l’aliquota massima, lo 0,8%, con una soglia di esenzione ferma a 10mila euro – spiega Silvia Minardi di Progetto Magenta –. Significa che fino a 10mila euro di pensione o reddito da lavoro dipendente l’addizionale non si paga, ma oltre quella cifra sì. Lo scorso anno il nostro emendamento era già stato respinto, ma ci era stato detto che quest’anno sarebbe stata una priorità, perché ci stavano ragionando”. Così però non è stato.
“Quando abbiamo ricevuto il bilancio – continua Minardi – una volta depositato abbiamo visto che anche per il 2025 l’addizionale Irpef rimaneva invariata. Nessun passo avanti”. Il gruppo di opposizione ha motivato la proposta anche facendo un confronto con altri Comuni del territorio. Ad Abbiategrasso l’aliquota è la stessa di Magenta, ma la soglia di esenzione arriva a 13mila euro. A Rho e Legnano, invece, si sale fino a 15mila euro. “Secondo noi – prosegue Minardi – anche Magenta deve andare in questa direzione. Significa andare incontro a pensioni al minimo e a redditi bassi. Parliamo di persone che hanno circa 900 euro al mese: per loro sarebbe stato un aiuto concreto e importante”. Quanto alle coperture economiche, Progetto Magenta sostiene che l’emendamento fosse tecnicamente sostenibile. “Anche quest’anno i soldi potevano essere recuperati da capitoli che, in questa fase, andrebbero ridotti – spiega Minardi –. Un esempio sono le spese per il Natale 2026: a bilancio c’erano 10mila euro. Abbiamo pensato che si potesse prendere qualcosa da lì, tanto più che entro dicembre dell’anno prossimo il capitolo potrà essere rimpinguato, come già successo quest’anno, quando si è passati dai 10mila euro previsti inizialmente a quasi 36mila euro per le festività natalizie”.
Un altro capitolo indicato dall’opposizione riguarda le iniziative culturali: “Lo scorso anno – ricordano da Progetto Magenta – il capitolo era di 27mila euro ed è arrivato a fine anno a 47mila euro. Questo dimostra che margini di manovra c’erano”. La critica più dura, però, è politica. “Tecnicamente l’emendamento stava in piedi – conclude Minardi –. Politicamente la maggioranza ha votato contro. Ma la cosa peggiore è che quest’anno non ci hanno nemmeno spiegato il perché. Hanno semplicemente alzato la mano, come bravi soldatini, senza entrare nel merito del ragionamento. La povertà aumenta, le situazioni di difficoltà economica crescono, anche a causa di politiche di governo che conosciamo tutti. Eppure si è scelto di bocciare una proposta senza discussione, solo perché arrivava da un gruppo di opposizione”. Un voto che riapre il dibattito sulle priorità dell’amministrazione e sul sostegno alle fasce più fragili della popolazione magentina.

















