MAGENTA Cittadini preoccupati per le macerie che giacciono all’interno dell’area ex Novaceta di Magenta e per le polveri che, inevitabilmente, si alzano andando a disperdersi nell’ambiente. Nei giorni scorsi i 220mila metri quadrati di viale Piemonte, interessati da una massiccia operazione di rigenerazione urbana, hanno visto la demolizione degli edifici interni con conseguente accumulo di materiale.
In gergo tale operazione viene definita frantumazione e riguarda tutti quegli immobili che erano stati, in precedenza, bonificati dall’amianto secondo quanto approvato e verificato da ATS nel corso dei lavori. Namira Srl è intervenuta per tranquillizzare i cittadini, giustamente preoccupati per l’eventuale rischio che tale materiale possa comportare per la salute.
«Si tratta di materiale inerte – precisano – che potrà essere riciclato come materiale da costruzione delle opere del futuro sviluppo dell’area in sostituzione del materiale naturale per limitare risorse non rinnovabili e ridurre l’impatto ambientale». Qualsiasi cosa sorgerà in viale Piemonte sarà nel pieno rispetto dell’ambiente, quindi. I materiali verranno certificati durante il processo di produzione, che durerà approssimativamente nove mesi. «Tutte le operazioni stanno procedendo sotto lo stretto controllo degli enti competenti – aggiungono da Namira – L’utilizzo di materiale riciclato da costruzione risponde ai principi di economia circolare cui è ispirato l’intero progetto di rigenerazione urbana in corso a Magenta che è posto in essere secondo gli standard previsti dalla Certificazione LEED, (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema riconosciuto in tutto il mondo che promuove la sostenibilità degli edifici durante il loro intero ciclo di vita».
I lavori di demolizione e riciclaggio dei materiali sono realizzati dall’impresa DESPE. «Nel settore è una società leader – concludono – protagonista di alcune delle più complesse operazioni di demolizione industriali in tutto il mondo, dall’Italia alla Danimarca, dalla Francia al Belgio, al Portogallo, alla Scozia, agli Stati Uniti».