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Dall'archivio:

Magenta, appello di TN: “NON MANDATE IN PENSIONE ANCHE LA DOTT.SSA LAURA GARAVAGLIA!”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – A distanza di pochi giorni dal nostro articolo di ringraziamento per l’attività di medico (che è umana prim’ancora che professionale) per il Dottor Pier Giorgio Bisoffi, siamo costretti a tornare a parlare di Medici di Medicina Generale. Il tema dei Medici di Base è quanto mai spinoso, oltre che critico. Siamo un Paese di vecchi, dove secondo le ultime statistiche pubblicate ieri anche da TN,  nasce un bambino ogni 5 anziani, con una popolazione di 59 milioni di abitanti (siamo in regressione ndr) e dove l’età media è di 46 anni.

Bastava guardare poi il servizio andato in onda ieri sera poco prima di mezzanotte a ‘Che c’è di nuovo’, il programma di Ilaria D’Amico sulla RAI, per capire come sono ‘conciati’ i nostri PS e perché c’è in atto una vera e propria fuga dalla Sanità Pubblica a quella Privata. (PS un turno di notte fino alla mattina viene pagato ad un medico della Sanità pubblica max 250 euro…. alle Coop esterne a cui si appalta talvolta il servizio per carenza di organico si arriva anche a 1.200/1.400 euro… PS non lo diciamo noi, andate a vedervi su RAI PLAY il servizio di cui abbiamo poco sopra parlato… dunque al di sopra di ogni sospetto). 

Bene in questo contesto, come abbiamo avuto modo di scrivere già svariate svolte, la Sanità territoriale è FONDAMENTALE.

Purtroppo, abbiamo la netta sensazione che chi opera nella stanza dei bottoni delle nostre ATS e dei vari ‘carrozzoni’ lontani dalle realtà locali e dove spesso si va avanti secondo le vecchie regole della politica lottizzata ‘Tizio è in quota a questo…. Caio è in quota a quell’altro…” non esista la reale percezione del problema Sanità per i cittadini.

Un problema che con il COVID è ESPLOSO  clamorosamente, un po’ come l’uovo di Pandora. E adesso in questa fase post pandemica mostra criticità ancora più forti. Parlavamo di criticità dunque.

O meglio ancora di SOTTOVALUTAZIONE  che è qualcosa spesso preterintenzionale per chi è ‘scelto’ dalla Politica e lavora in mezzo alla burocrazia, avvolto e (concedeteci il termine senza offesa per nessuno) ‘ammorbato’ dall’isolamento e dall’autoreferenzialità di chi vive a 360 gradi nel “Palazzo”.

Scusateci per questa lunga PREMESSA che a nostro avviso era dovuta per ben inquadrare a fondo la questione. Perchè nel Magentino (ma non solo va da sè) i Medici di Base mancano come il pane.

E allora è mai possibile che dopo aver negato la proroga al Dottor Bisoffi, anche la moglie la stimatissima e amata Dottoressa Laura Garavaglia, già San Martino d’Oro, a ieri GIOVEDI’ 15 DICEMBRE ANNO DEL SIGNORE 2022,  non sapeva ancora se la sua domanda (PRIMA) di proroga dal gennaio 2023 fosse stata o meno accettata dagli Organi competenti ??? A noi pare davvero un PARODOSSO  tipico di questo strano e malandato Paese.

Mancano i medici, ci sono quelli che vogliono andare avanti, manca una manciata di giorni a fine anno, ed è tutto in stand by…. Pazzesco e irrispettoso per i Medici, così come prima ancora per i mutuati che in teoria dovrebbero essere avvisati per tempo se con il nuovo anno dovranno trovarsi (AMMESSO  CHE LO TROVINO… ) un altro dottore in città.

Il nostro più vivo auspicio è che la Dott..ssa Garavaglia possa anche con l’anno venturo proseguire ad esercitare quella che è prima di tutto una missione. Anche se le regole di questo Paese parlano chiaro: il silenzio in questo caso non vale come assenso, bensì come RIGETTO della domanda. Ergo se entro il prossimo 31 dicembre nessuno dalla nostra ATS nessuno si scomoderà a rispondere ai desiderata della Dott.ssa Garavaglia questa dovrà andare in pensione.

Speriamo che qualcuno si svegli e mandi qualche segnale di fumo….. Diversamente la sotto stima del problema di cui abbiamo detto sopra, sarà più che mai acclarata.

 

Anche se ci giunge voce che dopo il Dottor Michele Bamberga che ha di recente lasciato la carriera ospedaliera per mettersi a fare il Medico di Base, un altro professionista sia in procinto di ‘fuggire’ dal Fornaroli. E questo per chi gestisce la vicenda in ATS potrebbe essere una buona notizia per la Medicina sul territorio…

In realtà è solo l’ennesimo segnale del grande disagio (GENERALE CHE NON RIGUARDA SOLO IL NOSTRO NOSOCOMIO NDR)  che ormai caratterizza il lavoro nella Sanità pubblica.

Ulteriore ragione per cui occorrerebbe valorizzare e tutelare il più possibile la Medicina Territoriale, non smantellarla mandando a casa anche chi ha voglia di lavorare ancora per la comunità…..

 

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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