― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta, 26 esima rievocazione storica salva: un grande spettacolo per la gente

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Un tiepido sole ha baciato il pratone di Villa Naj Oleari, tanta gente per l’atteso ritorno del dì della Battaglia

MAGENTA – Alla fine è andata bene, anzi benissimo verrebbe da dire. Perché dopo il nubifragio di ieri e la pioggia di stamani con ‘ribattino’ (molto più soft) all’ora di pranzo, c’era da fare gli scongiuri. Ma tutto era pronto. E noi che abbiamo la fortuna di avere la redazione a due passi da Villa Naj Oleari, abbiamo visto con quale impegno, quasi maniacale, nella cura dei dettagli, tutto era stato predisposto da giorni grazie al lavoro sodo di Comune e Pro loco.

Dio Pluvio, è stato clemente. E così proprio nell’inframezzo pomeridiano, moltissime persone sono tornate a vivere l’emozione della Battaglia risorgimentale. La voce narrante di Pietro Pierrettori, Presidentissimo della Pro loco, e autentico ‘papà della rievocazione’ ci ha accompagnato in quest’oretta di spari di cannoni, assalti alla baionetta, ma soprattutto, di una fedele ricostruzione di come andarono le cose quel giorno. Con la riproposizione corretta dei movimenti militari sul campo.

Quando, a Magenta iniziò la storia dell’Unità d’Italia. Oltre 15 mila morti, si calcola restarono subito a terra o morirono per le ferite riportate nei giorni successivi. Un’enormità verrebbe da dire. Ma in realtà perfettamente in linea con le stime dell’epoca per quanto riguarda gli scontri bellici. E allora perché ricordare questo ‘bagno di sangue’?
Pierrettori, se mai ne ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta, ha ribadito le ragioni di questa rievocazione incruenta: “Da un lato capire e diffondere ciò che è scritto sui libri di storia, dall’altro lato, ricordare il sacrificio di così tante vite umane. Alcuni di loro, la maggior parte, non sapeva neanche dove si trovasse Magenta sulla cartina geografica, eppure, sono stati mandati qui a combattere e a morire”.

Dunque, un modo per ricordare quei Caduti, una parte di questi, si trova nel nostro Ossario – un luogo sacro, che purtroppo, talvolta, alcuni ‘stolti’ non troviamo aggettivo più morbido, non trova niente di meglio da fare che imbrattarlo e oltraggiarlo – ma anche per parlare di Europa dei popoli unita.
Non è un caso che al termine di ogni rievocazione storica, i figuranti si ritrovino schierati uno fianco all’altro e si eseguano gli inni nazionali. Un segno di Pace e di Speranza per l’avvenire.

Oggi da segnalare anche l’esemplare accompagnamento da parte della Banda musicale dei Vigili del Fuoco, guidata dal maestro Imerio Castiglioni. E naturalmente, la presenza dell’ormai storico comandante di campo Antonello Rota, un amico della nostra Città. In tribuna accanto al Sindaco Luca Del Gobbo, anche questo pomeriggio, era presente l’On.le Umberto Novo Maerna, che ha partecipato al momento finale della consegna dei riconoscimenti. Con lui in tribuna anche Christian Garavaglia da Turbigo, oggi esponente del nostro territorio di FDI al Pirellone. La Giunta magentina, pressoché al completo, ma soprattutto, come dicevamo sopra, tanti, tantissimi Magentini che erano rimasti orfani di questo momento per troppo tempo causa Covid. Ora si può dire che siamo davvero tornati alla normalità definitiva. Ne sentivamo tutti il bisogno.

(Si ringrazia per il contributo fotografico Marcello Stoppa)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi