― pubblicità ―

Dall'archivio:

Madre- di Emanuele Torreggiani

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Fruscio d’ali e nubi candide a passo alto. Lassù. Il solido silenzio accompagna e spoglia da vanità ogni suono umano. Ticchettio di sparsa pioggia ora, nel cuore della notte scandito dalla civetta nana. Albeggia in un fradicio scroscio tiepido. Afrore di terre in fermento. Libeccio di primavera che a rade folate, svela, nel suo cuore nudo, il gelo dell’inverno l’anticipo dell’autunno e la canicola imminente. Collimazioni di giorni che ammontano a mesi. Le stagioni. Vortica sul suo asse la terra. E va. Se ne coglie, nel solido silenzio, l’ansito. Frattanto, nella notte albeggiante, cresce l’erba e di là dalla radura allo scoiattolo batte il sempiterno spaurito cuore. Di quest’immagine siamo debitori a George Eliot, coniugata Cross. She was a lady. Forse sarebbe un bene, per noi e per tutti, scrivere she is, lei è. I grandi scrittori non muoiono mai.

E noi lo ascoltiamo, quel battito, lo scoiattolo, mentre gira la terra oscillando appena sull’asse di precessione definito, in quel tempo madre d’ogni andare, da nostro Signore. Our Lord. Noi tutti si impiantò lì, mare oceano, per dirla alla cifra degli antichi maestri, di carne a circolare dove la fine erutta ad inizio. E la notte nera si declina in quel mezzo metro quadrato in cui ci si depone d’un candido fluorescente. Missionari di vita. E sia. Ora e nell’ora della nostra morte. Ella saprà come raggiungerci. Solo una madre lo sa. E Domineddio acconsente. Tacito.

Emanuele Torreggiani

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi