A ventโanni giusti dalla morte e a quarantโanni dalla sua scomparsa, ci ritorna in menteย Lucio Battisti. Morรฌ precocemente il 9 settembre del โ98 ma piรน precocemente si era negato alle luci della ribalta ventโanni prima e mantenne il voto di invisibilitร per tutti quegli anni.
Battisti si smaterializzรฒ lasciando unโeco dolcissima di canzoni indimenticate. Il suo rendersi invisibile giร in vita e nel pieno del successo lo rese mitico sin da allora, come รจ accaduto a Mina che scomparve insieme a lui. Lโultimo Battisti era un uomo ingrassato e taciturno e abitava in un altro regno. Difatti quando era ancora in vita nacquero giร i suoi imitatori, e scoppiarono litigi per lโereditร musicale che durano ancora. Lucio resta un mito e un pezzo della nostra autobiografia collettiva. La sua voce, la sua musica, i testi delle sue canzoni, non sono figli del โ68 nรฉ della colonizzazione musicale americana, ma furono frutto genuino di un cantautore italiano, che esprime la sua irripetibile singolaritร e le sue passioni dโamore. Dei miti non interessa la storia, ma la mitologia, e la fascinazione che producono. Battisti รจ stato lโultimo mito italiano, nazionalpopolare. Unรฌ le generazioni come nessuno dopo di lui, unรฌ da nord a sud, da destra a sinistra, elite e popolo, i ragazzi di allora e di ora, anima collettiva e intimitร privata, cantรฒ unโepoca e piรน vite.ย Fu il testimonial estremo dellโanima latina, italiana e mediterranea. Fu, pur nella sua ritrosia, un patriota dellโItalia ultima, che si andava giร decomponendo.
Abbiamo sempre rimosso un suo limite: Lucio รจ un mito italiano ma solo italiano, non ha sfondato nel mondo, anche col suo trasloco a Londra il suo successo non fu tradotto allโestero. Restรฒ nostrano, celestiale e provinciale, mitico e locale. Battisti ci riportรฒ nel nostro tempo a cavallo del mito, tra ritmi, parole e vestiti di quegli anni; mostrรฒ che si puรฒ essere romantici nellโepoca cinica dei consumi come nellโera ideologica della lotta armata. Poi quella voce cosรฌ diversa che ripara la gioventรน dallโingiuria del tempo e ti fa volareโฆ
Non so chi fosse veramente Lucio, ma so come lo ascoltammo noi ragazzi di destra degli anni settanta.ย In un mondo che non ci vuole piรนย era lโincipit di una sua canzone ma anche del nostro dissenso.ย Il mio canto liberoย รจ stata la colonna sonora di una vita e di una scelta professionale.ย E lโimmensitร si apre intorno a noi, sโinnalzano purissimeโฆ alludeva per noi a scelte eroiche, comeย le discese ardite e poi le risaliteโฆ E poi,ย la veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato, a noi parve unโallegoria della militanza ideale nel nobile regno dei vinti, cari al cielo e maledetti dalla storia. Come il suggestivoย planando sopra boschi di braccia tese, in cui figuravamo distese di saluti romani; o il piรน classicoย volando intorno alla Tradizione, dove qualcuno sentiva odore di Evola e Guรฉnon.ย E poi ancora in alto e con un grande salto e laggiรน il deserto, ci pareva dโascoltare Zarathustra.ย Come puรฒ uno scoglio arginare il mare, ci richiamava i mari nebbiosi di Caspar David Friedrich e del suo viandante.ย Mi ritorni in menteย evocava reminiscenze platoniche. E poiย lโAquilaโฆ
Illusioni ottiche e acustiche, infondate associazioni, pure illazioni suiย testi di Mogolย ma cosรฌ nacque il mito del Battisti adepto segreto di movimenti nazionalrivoluzionari. Battisti fu davvero โdi destraโ? La questione รจ irrilevante, e nessuno puรฒ rispondere seccamente sรฌ o no. E in fondo la cosa non riguarda lui ma i suoi fruitori, erano sentimenti che appartenevano a noi. Una generazione controcorrente tramite lui collegรฒ il romanticismo grande, pubblico e politico, al romanticismo piccolo, intimo e amoroso. Nellโepoca dellโinvadenza del politico e della vita collettiva, ci attaccammo a quel lieve evocare le emozioni e i mondi interiori; ci attaccammo a quelle storie dโamore, a Linda, Francesca, Anna, per cantare le nostre e riabilitare lโuniverso a due in piena orgia collettiva.
Battisti fu per noi qualcosa di piรน di un cantante. Fu il ponte fra la trasgressione e la tradizione, fra la leggerezza dei diciottโanni e lโintensitร di alcune passioni adulte. Ci riconciliรฒ con la modernitร senza farci perdere lโamore dellโantico, ci riportรฒ al presente senza allontanarci dal mito, anzi accompagnandoci col mito nei ritmi, nelle parole e nel vestire di quegli anni; dimostrandoci che era possibile essere romantici nellโepoca cinica della tecnica o nellโera ideologica della lotta armata. Ci aiutรฒ a riannodare il rapporto col nostro tempo, pur non amandolo, e con le nostre coetanee. Battisti accompagnรฒ i primi balli appassionati, le prime emozioni e scoperte. E lo fece con una voce tecnicamente improponibile e magicamente insostituibile. Ci sono cantanti e ci sonoย incantanti, cioรจ coloro, piรน rari, che sanno generare tramite la musica e la voce una forma di incanto, indicibile; unโatmosfera, unโebbrezza che ti accarezza la mente e ti resta nellโanima.
Lasciamo quel mito ai ricordi imprecisati di unโetร dellโoro che fu la nostra adolescenza o giovinezza, quella voce magica che ci stregรฒ e continua a stregare dopo tanti anni. Da un cantante non bisogna aspettarsi lezioni politiche o ideologiche, ma belle canzoni e vibranti emozioni. Da portarsi nella tasca interna del nostro sentire e non perchรฉ le abbia instillate lui, giacevano nei fondali della nostra anima. Lui le ha solo risvegliate, modulate, musicate. La poesia รจ nei diciottโanni che ascoltarono quelle canzoni, negli amori che fiorirono allโombra di quella voce unica e anomala. Battisti รจ stato ostetrico di quelle emozioni, le ha tirate fuori da noi, le ha dato un ritmo ma erano nostre. Non cโรจ da vergognarsi di quelle emozioni.
Di Battisti ora non resta unโicona muta impressa su un maglietta o un poster, ma รจ un mito vivente, espresso in un centinaio di minuti di delizie musicali. ร un incantesimo che dura da decenni. Basta, troppi discorsi imbolsiscono il mito. Meglio navigare tra battisti, mine, dalli, battiati e altri incantatori. La musica ci salverร , non per sempre, ma almeno momentaneamente. Canta Lucio, e incanta.
MV, Il Tempo 8 settembre 2018