La Provincia Pavese in vendita: agitazione dei giornalisti

Il gruppo Gedi avrebbe confermato la trattativa

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La “Provincia Pavese” ieri non era in edicola.La redazione ha indetto una giornata di sciopero per chiedere chiarimenti in merito al futuro della testata, messa in vendita dal Gruppo Gedi.”La riduzione dei livelli occupazionali nel settore giornalistico ci preoccupa molto, perché mette a rischio la qualità dell’informazione locale”, dice la deputata M5s Valentina Barzotti.Per il Pd, interviene il capogruppo in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino che si rivolge alla proprietà osservando che “la penuria di dettagli rilevanti sull’operazione, compreso il nome del potenziale acquirente, non è un buon segnale.La nostra preoccupazione, inoltre, è che il cambio editoriale si tiene alla vigilia delle elezioni amministrative a Pavia.

Seguiremo con costanza l’evolversi della trattativa”. Sempre per i Cinque Stelle interviene il coordinatore di Pavia Simone Verni, che ricorda come il movimento abbia “sempre avuto una posizione molto critica nei confronti della qualità dell’informazione italiana, spesso condizionata proprio dal ruolo degli editori impuri, così come relativamente al tema del finanziamento pubblico ai quotidiani.Tuttavia, nell’era della globalizzazione e dell’accentramento del ‘controllo’, l’informazione locale ha e dovrà avere sempre più spazio e dovrebbe essere maggiormente valorizzata, piuttosto che sacrificata alle logiche di mercato e di bilancio.Invito tutti a solidarizzare con i giornalisti de “La Provincia Pavese”, che a San Valentino fanno un gesto d’amore, più che sindacale, per un’informazione libera e plurale, per una vita realmente democratica del nostro fragile Paese, a tutela anche dei nostri diritti e non solo dell’imprenditoria”.

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