Solo una rosa con un fiocchetto giallo e nero, i colori della sua Città. Aldo Belletta se ne è andato così. Con quell’eleganza, ma anche quella discrezione, che erano il suo tratto distintivo.
Sulla sua bara, come ultime volontà lasciate all’amico fraterno Pietro Pierrettori, c’erano anche queste: “Niente fiori, se non una rosa sulla mia bara accanto ai colori di Magenta”.
Questo pomeriggio nella Basilica di San Martino, pur essendo un giorno feriale, in tanti hanno trovato il modo di esserci. Già esserci per salutare e ringraziare Aldo per quello che ha fatto per Magenta.
Il gonfalone del Comune con il Sindaco Luca Del Gobbo, ma anche diversi assessori e consiglieri comunali (Luca Aloi, Alessandro Pellizzari, Maurizio Baroni, Giampiero Chiodini..).
E poi quelli che aveva incrociato nel suo cammino politico. Ne abbiamo visti davvero parecchi, l’ex Sindaco e Senatore Ambrogino Colombo, il Senatore Sante Zuffada anche lui Sindaco di Magenta, Flavio Cislaghi…gli amici della famiglia socialista da cui proveniva tra cui Piero Bonasegale.
E poi il mondo dell’associazionismo, con il direttivo della Pro loco e dell’Università del Magentino in testa.
Quella passione civile che ancora nutriva e scandiva con entusiasmo la vita di Aldo. Come ha avuto modo di ricordare un emozionatissimo e letteralmente devastato dal dolore Pierrettori al termine della funzione religiosa.
“Quando Aldo andò in pensione, non mi dette neanche il tempo di chiedergli di entrare in Pro loco che lui era già là. La sua presenza mi era di conforto. Se sapevo che Aldo era in sala, ero sicuro che le cose sarebbero andate bene”.
Già Aldo Belletta e la sua Città, un connubio indissolubile che proseguirà anche dopo il suo trapasso. Come ha fatto presente anche il Prevosto don Giuseppe Marinoni nella sua predica. Dove ha ricordato non solo i tratti caratteriali di Aldo, ma il parallelo tra la sua sofferenza fisica e quella di Gesù sulla Croce.
“Ho avuto modo di incontrare diverse volte Aldo in quest’ultimo periodo che è corso via troppo velocemente – ha proseguito don Giuseppe – e lui mi ha presentato tutto il suo amore per la famiglia ma anche la sua fede vera e profonda”.
Un pensiero speciale per Rosalba, i figli Cristiano e Stefano, l’amatissima nipotina Martina.
“In questo momento state vivendo un autentico terremoto – ha detto il nostro Prevosto – ma Aldo non se ne è andato è solo nella stanza accanto”.
Con questa speranza nel cuore, è toccato in chiosa all’amico Pietro ringraziare Aldo per quello che ha fatto ma più ancora – come gli aveva domandato il suo fratello acquisito – salutare e ringraziare tutti quelli che questo pomeriggio hanno affollato la Basilica di San Martino.
“Per me è stato un onore godere della sua amicizia – ha concluso Pierrettori – e per questo sarò sempre devoto alla sua famiglia”.
Una devozione che tutta Magenta avrà verso chi non solo ha saputo incarnare al meglio la ‘Magentinità’, ma più ancora quel senso civico che tutti dovrebbero avere verso la propria comunità.
P.S. Domani iniziano le celebrazioni per il 4 Giugno, una festa che Aldo sentiva tantissimo. Siamo sicuri che lui sarà in prima fila (anche se noi potremo vederlo fisicamente) a godersi lo spettacolo e a sentirsi ancora orgoglioso di essere di Magenta, “una bella Città, dove si possono fare tante belle cose”, come amava sempre ricordare.