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J.D. Graham – “A Pound of Rust” (2023) by Trex Roads

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

“Consigli, consigli e ancora consigli. Il modo migliore che ho di scoprire nuova musica da ascoltare e poi, a mia volta, consigliare sono i consigli delle mie connessioni americane. Gruppi di Facebook di fans dei vari gruppi oppure solo di appassionati di musica indipendente, amici con cui ormai ho scambi da anni, che spesso mi suggeriscono artisti che da questa parte dell’Oceano probabilmente non scoprirei mai (alcuni di loro sono talmente cari ormai che mi man-dano regali e dischi)”.

E’ il bello dei social, dei servizi streaming. Lo dico spesso, lo so, ma è la verità: la considero l’unica nota davvero positiva di questo mondo musicale digitalizzato.
Ci sono momenti in cui i dischi nuovi escono a raffica e tante volte faccio fatica a sceglierne uno da raccontarvi per il weekend e ne lascio indietro moltissimi e momenti in cui invece è calma piatta.
Questo weekend fino a metà settimana era così: calmissima e zero dischi che mi avevano colpito o storie che mi avevano rapito.
Sono usciti tantissimi singoli che diventeranno dischi di cui sicuramente vi parlerò come Steel Woods, Erin Viancourt, Joe Stamm Band, ma nessun album completo.
Ci ha pensato uno dei miei amici a stelle e strisce suggerendomi questo artista e il suo secondo album, questo A Pound of Rust.

La storia di J.D. Graham è una di quelle storie che affascinano, mettono tristezza, ma anche gioia perchè sono storie di cadute e risalite, di colpe e redenzione.
J.D. ha iniziato la sua storia nel mondo della musica e nel mondo delle dipendenze già quando era giovanissimo. Pillole e un’adolescenza in pratica rubata e piena di angoscia e ansia. Il tutto veniva riversato nella musica heavy metal dove il nostro aveva cominciato a farsi un nome in Oklahoma.
Dal genere metal, passò al southern rock e con la sua band, i Sour Diesel Train Wreck ebbe un successo davvero notevole e in tutti gli Stati Uniti.
L’album che la band registrò nel 2012 diede al gruppo molta notorietà e tour di supporto ad artisti di punta del movimento che in Oklahoma in quegli anni andava per la maggiore: il red dirt.
Si esibì con Stoney La Rue, Cody Canada & the Departed, Reckless Kelly, Jason Boland, ma anche con i Turnpike Troubadours e i Molly Hatchet.
Proprio la vicinanza a questi artisti e la conoscenza che faceva con loro, ha avuto un impatto signi-ficativo nel modo di fare musica e scrivere canzoni di Graham.
Quegli artisti scavavano nelle loro anime e lui avrebbe cercato di fare lo stesso e ci riuscirà alla grande.
La svolta nella sua vita, anche se di sicuro negativa, avvenne 10 anni dopo essersi trasferito in Arizona, nel 2017.
Un devastante incidente d’auto che gli costò ben 5 anni di prigione e la consapevolezza che, se voleva rimanere vivo, doveva dare una sterzata.
Aiutato in carcere dalla sua vicinanza alla chiesa e dalla sua musica, prese la decisione di smettere per sempre con le droghe.
La decisione liberò la sua mente, non solo il suo corpo, dalla pesantezza di un fardello che non era solo chimico, ma anche di testa e questa liberazione lo portò a cominciare a scrivere canzoni.

Era un fiume in piena e l’artista racconta di averne scritte oltre 160.
Nel 2019 scrisse una pagina di storia, stavolta bellissima, quando gli venne permesso di registrare dal carcere il suo splendido, asciutto e crudo album Razorwire Sunrise, ispirato dalla visione della sua cella ogni mattina.
Iniziò un programma musicale di lezioni che nella zona diventò molto importante, tanto ad arrivare a oltre 20.000$ di donazioni e che continua ancora oggi.
Insomma un impatto positivo veramente incredibile. La musica permise a lui di mettersi a nudo, di mettersi in contatto con se stesso e la sua anima e di uscire da un tunnel che sembrava senza uscita e tutto questo lo voleva trasmettere ai ragazzi che vivevano situazioni difficili. Situazioni che non facevano vivere loro la vita con la testa alta e con il sorriso.
Eccoci arrivati al 2023 e alla decisione di registrare il suo secondo album, questo A Pound of Rust.
Non ve ne parlerò canzone per canzone come faccio di solito, non perchè non ne valga la pena, ma perchè un disco che va ascoltato, assaporato e vissuto.
Un disco non facile, ma potente ed essenziale. Un disco dove la sua voce e la sua chitarra vi por-teranno nelle sue storie vere e sincere, accompagnati solo da una pedal-steel, un organo e la rit-mica.

Se dovessi cercare un paragone per inquadrare la musica splendida che ci suona J.D. Graham forse potrebbe essere la potenza espressiva di Nebraska di Springsteen, la sincerità di Hank Williams con una voce potente e intensa che ricorda i grandi folkmen del passato.

E’ un album con un impatto potente, se dovessi scegliere dei pezzi potrei parlarvi della title track dove l’autore si mette a nudo e ci parla dei suoi insuccessi, della droga e di tutte le conseguenze.
C’è l’amore perduto di cui dolersi e per cui stare male in Two Days South of December, c’è la perdita di una persona cara in Her Memory, commovente e intensa, ma forse la mia preferita è West Virginia, una ballata dove la voce entra nell’anima quasi alla maniera dei grandi bluesman.
La sua vita spericolata e piena di errori è vera e nelle sue canzoni ci parla sempre per esperienza personale come nella bellissima Quiet in My Cloud, non con rimorsi, ma con la consapevolezza che sono quegli errori che lo hanno portato in uno studio di registrazione di Nashville e oggi pos-siamo di certo affermare che è questo il suo posto.
Un disco di una bellezza semplice e disarmante. Il risultato di una vita piena di errori e cadute, ma anche di splendide rinascite e redenzione. Un viaggio fra le dipendenze, la prigione e la voglia di scappare da tutto per trovare il modo di farcela.
J.D. Graham è un vero poeta, uno che parla di se stesso senza paura di spogliarsi davanti a noi, non per chiedere perdono o per essere compatito, ma solo per raccontare delle storie che magari potranno servire a qualcuno per capire che la musica è una catarsi per l’anima: aiuta a liberarsi di pesi sul cuore che altrimenti potrebbero schiacciarti.
Se amate i cantautori e i poeti, come quelli del nostro lontano passato segnati dalle loro vite e per quello ancora più veri, ecco J.D. Graham dovrebbe stare proprio nelle vostre playlist.

Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads

Nel mio blog troverete la versione inglese di questo articolo.
www.trexroads.altervista.org

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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