La seconda tappa dell’iniziativa, organizzata da Massimo Canonica, sportivo e paziente oncologico, in collaborazione con la Fondazione Nadia Valsecchi Onlus, arriverà a Milano domenica 22 maggio.
MILANO “Io Vado al Massimo Bike”, progetto sportivo di sensibilizzazione e raccolta fondi per i tumori del pancreas che consiste in una pedalata a tappe da Torino a Venezia arriverà, nella serata di domenica 22 maggio, a Milano. L’iniziativa, ideata da Massimo Canonica farà tappa presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, polo sanitario di eccellenza nello studio e nella cura delle neoplasie pancreatiche. La pedalata terminerà giovedì 26 maggio a Venezia.
Il gruppo di ciclisti ripartirà nella mattinata di lunedì 23 dall’IRCCS Ospedale San Raffaele dopo un incontro con i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno sono impegnati nel trattamento di queste patologie. “Io Vado al Massimo Bike” proseguirà quindi verso Brescia e l’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza.
In Italia si registrano ogni anno 14.000 nuove diagnosi con un’incidenza in aumento. Secondo le stime, entro il 2030 i tumori del pancreas rappresenteranno la seconda causa di morte per patologia neoplastica dopo il cancro al polmone, molto più frequente. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è di circa il 10% e meno del 20% dei casi sono candidabili all’intervento chirurgico. Attualmente non esiste una diagnosi precoce per queste neoplasie, che nella maggior parte dei casi vengono scoperte quando già sintomatiche dl momento che i sintomi sono spesso aspecifici e riconducibili ad altre patologie più comuni. Educare quindi la popolazione sui sintomi ed i fattori di rischio della malattia è fondamentale.
I fondi raccolti grazie a questa iniziativa verranno destinati a finanziare un progetto di profilazione genetica tramite tampone salivare nei soggetti considerati a rischio di sviluppare un tumore del pancreas, curato dall’AISP – Associazione Italiana Studio Pancreas. Uno dei fattori di rischio in questo tipo di neoplasie è infatti rappresentato dalla familiarità. Milano, peraltro, non è una tappa casuale lungo il percorso di “Io Vado al Massimo Bike” perché sede dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, uno dei poli ospedalieri all’avanguardia nel trattamento e nella cura delle neoplasie pancreatiche (adenocarcinoma duttale del pancreas e NET-tumore neuroendocrino del pancreas). Il Pancreas Center dell’Ospedale San Raffaele diretto dal Prof. Massimo Falconi, che attualmente presiede anche l’Associazione Italiana Studio Pancreas.
Le donazioni potranno essere effettuate direttamente attraverso il sito della Fondazione Nadia Valsecchi Onlus (www.fondazionevalsecchi.org) o attraverso il sito dell’iniziativa (www.iovadoalmassimobike.it).
<Arriviamo a Milano dove si concluderà la seconda tappa del nostro percorso verso Venezia e dove potremo incontrare i medici e gli specialisti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, un’eccellenza nella lotta ai tumori del pancreas – dichiara Massimo Canonica, ideatore di Io Vado al Massimo Bike – l’incontro con i sanitari sarà utile per conoscere e diffondere l’opera che la struttura porta avanti con impegno, passione e professionalità ogni giorno. Lunedì, saliremo di nuovo in sella e ci dirigeremo verso Brescia, prossima tappa del nostro viaggio>.
Spiega il professor Massimo Falconi, direttore del Pancreas Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele: «Iniziative come queste rappresentano un meraviglioso passo in avanti nella ricerca. Nello specifico, il progetto che questa iniziativa va a sostenere è particolarmente importante perché mira alla diagnosi precoce di una malattia spesso diagnosticata troppo tardi e che, in soggetti riconosciuti ad alto rischio di svilupparla, può portare ad una diagnosi più precoce con forte impatto in un percorso di guarigione. E poi, lasciatemi dire, è meraviglioso che le Associazioni dei Pazienti partecipino direttamente a sostegno della ricerca anche nel campo delle patologie pancreatiche».
Falconi, che è anche presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas (AISP), conclude: «Il respiro nazionale del progetto, grazie all’AISP, estende su tutto il territorio nazionale una cultura a tutti i centri che desiderano parteciparvi con grande beneficio per tutti i pazienti ed i soggetti a rischio. Eventi come questo ci aiutano, poi, a sensibilizzare la popolazione generale con messaggi fondamentali come il fatto che il tumore del pancreas è una patologia complessa che va gestita da equipe multidisciplinari esperte che devono vedere protagonisti gli oncologi, i chirurghi, i gastroenterologi, gli endoscopisti, i radiologi, i patologi, i radioterapisti e, non da ultimo, chi si occupa di nutrizione»