Inter: avanti su stadio a Rozzano. E il Ministro…

Parlano Antonello e Abodi

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

“Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di Webuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”. Lo ha detto l’ad corporate dell’Inter Alessandro Antonello a margine della tavola rotonda di ieri ‘Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi’ organizzato da Advant Nctm a Milano. “Noi non mettiamo paletti, l’impianto di San Siro è un impianto datato e di conseguenza ci sono delle cose che non possono non essere affrontate. Si è parlato di accessibilità, dove oggi accedere a San Siro non è così semplice soprattutto per persone con disabilità. Si è parlato di corporate hospitality – aggiunge a proposito del Meazza – visto che oggi abbiamo solo il 3% di hospitality rispetto alla media degli stadi europei che è del 18%. Dobbiamo pensare a come dare dei servizi al secondo e al terzo anello, oggi completamente assenti, e quando parlo di servizi intendo bar e anche possibilità di ristoro. Ci sono parecchi temi che vanno affrontati. Se tutti questi saranno adottati nel piano di Webuild lo vedremo da qui a giugno”.

“San Siro sede della Cerimonia dei Giochi? E’ l’unica certezza”. Lo ha detto il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi a proposito dello stadio Meazza e i lavori di ristrutturazione che lo riguardano e che per il ministro “dipendono dall’amministrazione comunale e dai club”. Per quanto riguarda invece un eventuale impatto anche sul progetto per gli Europei del 2032, Abodi ha detto: “Decisioni non sono ancora state assunte. Di sicuro la città di Milano, così come Roma e Torino sono ragionevoli certezze ma dal punto di vista della rigenerazione delle infrastrutture bisogna ancora dare delle risposte entro il 2026”.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner