In coda per il cibo: a Milano, purtroppo, agosto da record

La fila comincia alle 7 del mattino

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La chiamano estate ma potrebbe essere anche inverno. Sul marciapiede di viale Toscana, accanto alle architetture eteree del campus della Bocconi, alle sette del mattino c’e’ lo sciame di sempre di chi allunga le mani per mangiare.

Anzi e’ piu’ lungo e ondulato perche’ alcune associazioni che offrono i pasti sono chiuse ad agosto. Luigi Rossi, il vicepresidente dell’organizzazione ‘Pane Quotidiano’ che da 126 anni a Milano riempie le mani vuote a chi lo chiede senza chiedere perche’ lo chiede, prevede che “quest’anno supereremo un milione e mezzo di passaggi, il record di sempre”. Questa coda, che si rimpolpera’ fino ad arrivare oggi a piu’ di duemila persone, e’ un po’ piu’ giovane rispetto al solito. Le scuole sono chiuse e ci sono tanti bambini, uno lascia la piccola bicicletta a un volontario prima di entrare con la raccomandazione di tenergliela d’occhio. A loro viene data una razione piena, uguale a quella per gli adulti, il cui valore, spiega Rossi, “e’ di circa 15 euro, il che significa che al mese noi rappresentiamo un aumento del reddito per queste persone del 35%”. Una signora di 60 anni, bell’abito viola, curata, sorridente, racconta di avere lavorato per 20 anni come “cassiera a tempo pieno”. “Da tre anni prendo 600 euro di pensione, ho qualche problema di salute, non posso fare altro. Vengo qui. Poi, quando riesco, compro carne e pesce, serve anche quello per la salute”.

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