Giovedรฌ sera abbiamo partecipato a ‘Il Riso, dono degli Dei’, iniziativa organizzata da Parco Ticino, Gabriele Corti di cascina Caremma e ristorante Il filo di Grano e il grande Pietro Leemann, chef stellato del ristorante Joia. Con loro, lo storico Mario Comincini. Ecco il racconto della serata nelle parole del nostro ET.
Fasciata nel lutto da lustri di vedovanza strinante la viva rosea carne in arcaica cenere, ella, ritta in quellโimpiedi fragile e minuto di patriarcale vecchiezza, traguardando lโintorno verdeazzurro di acque a specchio del cielo e di erbe smeraldine, circonfusa fin dove la cataratta consente il miope sguardo, avrร esclamato, in un ritorno di virginale meraviglia, โquesto รจ il mio mareโ. Paga dunque di ogni battigia mai vista nellโarco di sua vita. Risaie per lโovunque in questa plaga di pianura irrorata dal fiume azzurro che scorre e scorre e va, in eterno. Aironi planano silenti, sovrani nella caccia minuta, perfetti da quel verbo che fu luce. Nel fondo cretoso di acque stabilite carpe pattugliano con occhio giaguaro.
Per lโovunque si tace. Tra le geometriche distese asfalti e auto smarrite. Giunchi alla brezza serotina che intona violaciocca alle colline tutte dโoltrepo pavese. Impiantata lรฌ, ad archetipo del disegno divino, tacita lโabbazia abbraccia. Morimondo. In quella luce il paesaggio a corona รจ lโinfinito stesso. E i tutti che ne godono siano debitori a cosรฌ pochi. Monaci. Collimazione di due verbi: ora et labora. Lโumiltร della tonsura. Il capo chino. Ricondotto il fiume allโalveo antropico, terre stabilite, agrimensori di appezzamenti. E in quellโandare ramingo che in ogni uomo alberga, sia in veglia che in sonno, dallโoriente il candido chicco impiantato a surrogato di frumento.
E fu โil mio mareโ. Monaci. Perduta ogni polvere dโossa, lโimpianto impone a colpo dโocchio la posa del tempo: immoto. Nel plateatico retrostante lโabbazia tavoli imbanditi. Mario Comincini, gran signore di storia, illustra in sintesi il tempo profondo di questa cultura, nellโaurorale accezione, e nobilita ogni commensale di una plaquette di consustanziale dottrina ed eleganza: โLe origini della coltivazione del riso nel milanese e la sua diffusione lungo il Naviglio grandeโ, Morimondo, 14 giugno 2018, anno Domini si puรฒ scrivere dentro la prospettiva di Morimondo. Campeggia in copertina lo splendido bianco e nero, i colori che lโanima trattiene, stampato in nitido contrasto, di sei mondine, sfrontate nellโetร del tempo e magnifiche nella fatica del lavoro che Giuseppe de Santis affresca richiamando Michelangelo Merisi detto Caravaggio in Riso Amaro. Indimenticabili. E i commensali, ciascuno chino al desco, assaporano, per cucina di Pietro Leemannย lโessenza del riso, sovrintendono Gabriele Corti e cascina Caremma.
Emanuele Torreggiani