ABBIATEGRASSO – Da ieri sera, ossia da quando si è sparsa la notizia della morte di Alfonso Latino, commerciante e capogruppo della sezione Alpini di Abbiategrasso, sono centinaia le manifestazioni di cordoglio e di composta, partecipata sofferenza per la scomparsa di un uomo che resterà impresso a lungo nella memoria della città. Ci sarà tempo per ricordare la sua passione e le sue gesta. Noi intendiamo onorarlo con due testi a nostro avviso carichi di uno speciale significato. Alcuni versi dello splendido ‘Il reggimento parte all’alba’, di Dino Buzzati, e la preghiera dell’alpino. Quella che abbiamo sentito recitare diverse volte dalla voce di Alfonso, come in occasione della morte di un altro grande alpino, Giovanni Bolciaghi, nel quadriportico della chiesa di Santa Maria.
Il reggimento parte all’alba. Buon cammino, Alfonso.
Non è che lui sia militare di mestiere. a tutti senza eccezione nella sua città e anche fuori nelle campagne, valli, rive del mare, per quanto è esteso il mondo, tutti in certo modo appartengono a un reggimento e i reggimenti sono innumerevoli, nessuno sa quanti sono, e nessuno sa neanche quale sia il suo reggimento, eppure i reggimenti sono accantonati qui intorno, anche nel cuore della città, benché nessuno se ne accorga e ci pensi. Però quando un reggimento parte, chi gli appartiene, pure lui deve partire.
Altri dicono invece che si tratta di navi. Ciascuno è iscritto come passeggero di una nave, senza sapere dove sia né il nome. E sono navi strane, capaci di salpare dal centro di un arido deserto o dalla precipitosa gola di una montagna. Ma reggimento o bastimento è lo stesso, il fatto è che un bel giorno ciascuno di noi deve partire.
L’avviso arriva a tutti, con maggiore o minore anticipo, che talora è di ore, o di giorni, talora è di mesi o addirittura di anni: eccezioni non esistono.
Senonché quasi nessuno se ne rende conto. Questo perché nella maggioranza dei casi l’annunzio non consiste in un modulo esplicito come la chiamata alle armi bensì in piccoli segni che facilmente si possono scambiare per fenomeni casuali del tutto indifferenti”.
Dino Buzzati
PREGHIERA DELL’ALPINO
Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall’impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia.