MILANO ”Undici Regioni, che corrispondono al 74% della popolazione, hanno richiesto ulteriori forme e condizioni di autonomia. Uno non può girarsi dall’altra parte a fronte di queste richieste”.
Lo ha detto il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, nella sua audizione alla seduta congiunta delle commissioni affari istituzionali e autonomia del Consiglio regionale lombardo, in cui ha ricordato anche che ”Paolo Gentiloni (da presidente del Consiglio, ndr) firmò con Luca Zaia per il Veneto, Roberto Maroni per la Lombardia e Stefano Bonaccini per l’Emilia cinque materie. Le prime due materie citate erano istruzione e sanità, quelle che vengono maggiormente contestate. Nel 2019 il governo Conte accolse la richiesta di Emilia, Veneto e Lombardia per un’estensione da cinque materie in su da includere”. Oggi invece ”si oppongono completamente, però io ricordo che nel contratto di governo Lega-5Stelle era prevista l’attuazione dell’autonomia differenziata a partire da una rapida approvazione delle intese già sottoscritte. Tutti possono cambiare idea, ma io non la cambio. E a fronte di una mancata iniziativa del passato, io l’iniziativa l’ho presa”, ha concluso Calderoli.
”Undici Regioni, che corrispondono al 74% della popolazione, hanno richiesto ulteriori forme e condizioni di autonomia. Uno non può girarsi dall’altra parte a fronte di queste richieste”. Lo ha detto il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, nella sua audizione alla seduta congiunta delle commissioni affari istituzionali e autonomia del Consiglio regionale lombardo, in cui ha ricordato anche che ”Paolo Gentiloni (da presidente del Consiglio, ndr) firmò con Luca Zaia per il Veneto, Roberto Maroni per la Lombardia e Stefano Bonaccini per l’Emilia cinque materie. Le prime due materie citate erano istruzione e sanità, quelle che vengono maggiormente contestate. Nel 2019 il governo Conte accolse la richiesta di Emilia, Veneto e Lombardia per un’estensione da cinque materie in su da includere”. Oggi invece ”si oppongono completamente, però io ricordo che nel contratto di governo Lega-5Stelle era prevista l’attuazione dell’autonomia differenziata a partire da una rapida approvazione delle intese già sottoscritte. Tutti possono cambiare idea, ma io non la cambio. E a fronte di una mancata iniziativa del passato, io l’iniziativa l’ho presa”, ha concluso Calderoli.
“Il disegno di legge va avanti in Senato. E’ stata chiusa la presentazione degli emendamenti, probabilmente martedì prossimo si chiuderà la discussione generale, si inizierà a votare. C’è ovviamente un capitolo rispetto alle funzioni che andranno già definite in questa sede ma anche di darne ulteriori e soprattutto le risorse che andranno recuperate, perché fare le nozze con i fichi secchi” non si può. Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo nel corso dell’audizione in seduta congiunta delle Commissioni Affari istituzionali ed enti locali e speciale Autonomia in Consiglio regionale della Lombardia con un focus sull’autonomia differenziata. “Non è pensabile pensare ai Lep e avere le strade provinciali che non sono in grado di avere neanche una manutenzione ordinaria, perché non ci sono soldi per la spesa corrente”, ha aggiunto.