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CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – Oltre la fine del mondo cosa ci può essere se non lui, Tom Cruise, l’eterno Ethan Hunt lanciato a mille all’ora nella sua ennesima “Mission: Impossible”? E ovviamente a lavorare alla fine del mondo chi può essere se non lei, l’Entità, la madre di tutte le Intelligenze Artificiali che minacciano la nostra civiltà? Benvenuti nel mondo, anzi nella fine del mondo allestita per voi in “Final Reckoning”, l’ottavo capitolo della magnifica saga cinematografica di “Mission: Impossible”, franchise “tomcruisiano” prima ancora che hollywoodiano, epicness allo stato puro ordita con la solita simpatica tracotanza avventurosa spionistica dal divo per eccellenza, che dopo infiniti rinvii si è offerta finalmente a Cannes 78 ad un passo dal lancio mondiale che avrà un’anteprima di sala il 19 maggio e poi irromperà su tutti gli schermi dal 22.
163 minuti di azione pura, manco a dirlo, che si riallacciano direttamente al capitolo precedente, “Dead Reckoning”, uscito nel 2023, e quindi anche a “Fallout”, il sesto step della saga del 2018, attraverso l’affascinante villain Gabriel interpretato da Esai Morales. La squadra naturalmemnte è tutta lì, compatta, a iniziare dal regista Christopher McQuarrie, ormai director di fiducia di Tom Cruise sin dai tempi di “Jack Reachie”, che non fu propriamente un successo ma che ha saldato comunque la sua carriera a quella della terza stagione del divo, offrendogli una solidità strutturale nella regia, nella gestione dei caratteri e nel ritmo sempre pieno e sostenuto di cui questo “The Final Reckoning” è testimonianza piena. Ci sono ovviamente anche i compagni di squadra di M:I, ovvero il Benji di Simon Pegg, il Luther di Ving Rhames, la Grace di Hayley Atwell con l’aggiunta della Vedova Bianca Alanna di Vanessa Kirby e del Degas di Greg Tarzan Davis.
Il punto di partenza è sempre lei, l’Entità, che ha fatto adepti in tutto il mondo, pronti a un fallout da cui far rinascere l’umanità e sta organizzando l’apocalisse nucleare, assumendo il controllo degli arsenali di tutte le potenze nucleari mondiali per scatenare l’inferno. Non c’è nulla da fare, il mondo ha il destino segnato e le mani legate: la partita si gioca tutta sulla possibilità di creare un sistema capace di intrappolare l’Entità, ingannarla e annullare il suo operato. Ovviamente è solo questione di ore prima che l’apocalisse sia attuata e ovviamente Ethan Hunt ha il destino del mondo nelle sue mani.
E allora, per quanto le rughe del volto si tendano sotto la folta chioma di Tom Cruise, per quanti sacrifici di amici e di certezze si debbano fare, la missione impossibile va compiuta per il bene dell’umanità. Ritmo assoluto spinto in tutte le dimensioni, dalle profondità abissali in cui giace il sottomarino russo Sevastopol da cui il precedente capitolo della saga era partito, alle altezze dei cieli del Sudafrica, dove Gabriel e Ethan Hunt daranno vita a un duello aereo a bordo di biplani, in cui Tom Cruise replicherà le sue ben note prodezze volanti. Di più non è dato dire, in rispetto dei malevoli spoiler e del piacere della scoperta per il pubblico. Cinema spettacolo in gran forma, insomma, per l’eterno ragazzo degli schermi di tutto il mondo: Cannes saluta e applaude il divo Tom Cruise.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).