“Veleno mortale fatto in casa”, “cloroformio”, “ammoniaca feto”, “veleno per topi”. Sono queste alcune delle parole cercate sul web da Alessandro Impagnatiello, il barman a processo per aver ucciso un anno fa Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta al settimo mese di gravidanza, ripetute da un investigatore chiamato a deporre oggi in aula.
Il comandante della squadra omicidi dei carabinieri di Milano, Giulio Buttarelli, sentito prima dell’interrogatorio dell’imputato, ha illustrato l’esito delle analisi sui telefoni e gli altri dispositivi, come un tablet, di Giulia e Impagnatiello. E da parte dell’uomo sono emerse ricerche, già nel dicembre 2022, che confermano come fin da subito, dopo aver scoperto dell’arrivo del bimbo, avesse preparato l’omicidio.
Ha inoltre ricordato i messaggi che Giulia e la giovane donna con cui l’uomo aveva una relazione parallela si sono scambiate poco prima dell’omicidio. Inoltre, la notte del 27 maggio dell’anno scorso, dall’esame dello smartphone di lui, quando già aveva accoltellato Giulia e si trovava sotto casa dell’altra donna in attesa che tornasse dal lavoro, è risultato stesse guardando i risultati delle partite di calcio, in particolare Atalanta-Inter.
LE PAROLE DELLA SORELLA
“Forse era destino che questa poesia fosse legata per sempre a noi”. Così Chiara Tramontano, sorella di Giulia, condividendo su Instagram un ricordo del 2015, quando il 27 maggio aveva pubblicato alcuni versi di ‘Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale’ di Eugenio Montale. Oggi è infatti un anno esatto dall’omicidio di Giulia, uccisa con 37 coltellate mentre era incinta di 7 mesi dal fidanzato Alessandro Impagnatiello.
“Così – scrive la sorella – le pupille offuscate sono diventate le mie, non ho imparato a scendere da sola le scale, il mio viaggio é un sentiero lungo e buio, e confondo spesso la realtà con l’illusione di sentirti, toccarti, di scendere le scale insieme. Breve è il stato il nostro viaggio. 27 anni in cui ci siamo intrecciati come fili sottili a formare un nodo indissolubile fatto di segreti, condivisioni, ricordi, coincidenze ed inganni, come averti persa il 27 Maggio quando avevo 27 anni. Anch’io a mio modo avrò 27 anni per sempre, i soli che abbiamo trascorso insieme e vorrò ricordare”.
Davanti alla Corte di Assise di Milano, intanto, è iniziato il processo per omicidio a carico di Alessandro Impagnatiello al quale assistono anche i familiari di Giulia tra cui la stessa Chiara. Oggi è previsto il suo interrogatorio in aula.